Kabir Bedi parla in diretta del dolore per il suicidio di suo figlio Siddharth
Durante la puntata del Gf Vip di venerdì, Kabir Bedi è tornato a parlare del tragico momento in cui suo figlio si è tolto la vita
Nel corso della puntata del Grande Fratello Vip andata in onda venerdì scorso, si è arrivati ad un livello di commozione enorme quando Kabir Bedi, concorrente di questa edizione, ha ricordato la morte di suo figlio Siddharth, che si è tolto la vita nel 1997 quando aveva solo 25 anni. Tutti gli ospiti in studio non hanno potuto trattenere le lacrime.
Prosegue il cammino dell’attore indiano naturalizzato italiano Kabir Bedi all’interno della casa più spiata d’Italia, quella del Grande Fratello Vip.
Nel corso della puntata di venerdì sera scorso, l’attore, diventato famoso per aver interpretato Sandokan nell’omonimo sceneggiato televisivo degli anni 70 diretto da Sergio Sollima, si è lasciato andare ai dolorosi ricordi del periodo più terribile della sua vita.
Bedi si era sposato nel 1968 con Protima Bedi, dalla quale ha avuto due figli, Pooja e Siddharth. Quest’ultimo, quando aveva poco più di 20 anni, si è ammalato di schizofrenia.
Una patologia che lo ha portato, nel 1997, quando aveva solo 25 anni, a togliersi la vita.
Alfonso Signorini ha tirato fuori il discorso con l’attore, ricordando una lettera che il secondo genito aveva scritto ai suoi genitori prima di togliersi la vita.
Dopo questo momento, molto toccante e che ha provocato lacrime e dolore a tutti i presenti nella casa e gli ospiti in studio, a parlare è stato proprio Kabir.
Le parole di Kabir Bedi
Perdere un figlio per un suicidio non potete capire quanto sia terribile. Negli ultimi mesi di vita io cercavo di stargli vicino, ma non riuscivo a convincere mio figlio. Lui sentiva di non avere più significato, per lui la vita non significava più nulla. Non sentiva più il sapore del cibo e in un momento di lucidità mi aveva anche detto che voleva togliersi la vita.
Ho provato a prevenire questo suicidio, ma ho fallito. Non sono riuscito a convincerlo a continuare a vivere.
Poi Bedi ha voluto parlare a tutte le famiglie che si trovano costrette ad affrontare una situazione simile.
Sento spesso persone che si prendono cura di familiari affetti da schizofrenia. Loro soffrono di più perché vedono le persone che amano cambiare in maniera molto tragica.
Loro vogliono provare a sistemare la situazione, ma è molto difficile. Giovani di 25 anni, uomini molto intelligenti, improvvisamente perdono la lucidità. E quando perdono questa lucidità non accettano di avere un problema.
In fine, nonostante una ferita al cuore riaperta tragicamente, l’attore ha voluto mandare anche un messaggio positivo.
A quel tempo non c’erano le medicine che ci sono oggi, ora c’è speranza.