Kat Von D: identikit di un’icona atipica
Scopriamo qualcosa di più sul volto dietro il marchio che fa impazzire tutte!
Estroversa e stravagante, ma anche romantica e fragile, amante della musica classica ma anche del metal. Ossessionata da Beethoven e perdutamente innamorata della poetica di Edgar Allan Poe. Katherine von Drachenberg, in arte Kat Von D, ha costruito tra le sue contraddizioni, il suo essere in bilico tra luce e tenebra, la sua eccentrica personalità.
Guru della bellezza alternativa, del piacersi per quello che si è, deve il suo grande successo al reality show televisivo LA Ink, che è stato presentato negli Stati Uniti il 7 agosto 2007. Lo show è durato per ben quattro stagioni, dove il pubblico ha visto il negozio di Kat Von D evolversi e chiamare attorno a sé una schiera di famosi tatuatori, nonché artisti da tutto il mondo. Attualmente il negozio, High Voltage Tattoo, è ancora aperto a Los Angeles e gli affari vanno benissimo, sebbene Kat sia una donna estremamente impegnato e riuscire a farsi tatuare da lei è un’impresa non facile.
In questi giorni la tatuatrice sta facendo parlare molto di sé, per una serie di motivazioni differenti, a partire dall’importante compleanno della sua linea di cosmetici alla sua scelta di portare avanti la gravidanza senza cure mediche, sposando pienamente uno stile di vita vegano e che, nel futuro, non prevede vaccinazioni per il nascituro.
Andiamo per gradi e cerchiamo di conoscere meglio Kat Von D lungo il suo percorso come donna, artista, beauty guru, sposa novella e futura mamma.
Le origini
Kat nasce a Montemorelos, Nuevo León, in Messico da genitori di origine argentina, missionari della Chiesa avventista del settimo giorno. Nel sangue della famiglia Von D ci sono diverse discendenze, molte delle quali derivanti proprio dall’Europa, tra cui Italia, Spagna e Germania.
Ha un fratello, Michael, e una sorella, Karoline. Quando aveva quattro anni, si è trasferita con i genitori a Los Angeles, dove ha concentrato gran parte della sua vita e carriera, influenzata molto dalla cultura latina. Da sempre grande appassionata di musica, grazie soprattutto alla nonna Clara che le ha fatto conoscere l’amore per l’arte in generale, all’età di sei anni inizia a studiare pianoforte classico. Sebbene non abbia mai tentato una vera carriera nella musica, se non negli ultimi tempi che l’hanno vista protagonista di un vero e proprio tour, Kat Von D è un’abile pianista, con forti influenze derivanti dalla musica di Ludwing van Beethoven, famoso pianista e compositore tedesco appartenente al classicismo viennese.
Sulla coscia Kat Von D ha un tatuaggio raffigurante il volto del musicista, e all’interno del suo studio possiede diversi busti e quadri di Beethoven.
Amante del romanticismo gotico e del macabro, sono diverse anche le influenze musicali che poi hanno definito la stessa Kat Von D come artista, come per esempio il punk, il rock e anche il metal. La sua grande conoscenza musicale, con il tempo, le ha permesso di farsi conoscere anche come tatuatrice, avvicinandosi a diverse star internazionali e, spesso, comparendo anche nei loro video clip, come ad esempio Killing Loneliness della band finlandese gli H.I.M.
I primi tatuaggi e l’inizio della carriera
Kat Von D si tatua per la prima volta a 14 anni, una piccola “J”, l’iniziale del suo primo ragazzo. Da lì in poi la sua scoperta per il tatuaggio sarà sempre più affiatata, a tal punto da lasciare la scuola a 16 anni per iniziare il suo percorso come tatuatrice, andando contro la volontà dei genitori che, pur avendola sempre spronata nel disegno, non hanno mai approvato – anche per questioni religiosi – la sua passione per il mondo dei tatuaggi.
Aneddoto molto particolare riguardante il rapporto personale con i tatuaggi: l’artista ha la pelle particolarmente sensibile e soffre moltissimi. Ci sono alcuni episodi di LA Ink dove l’artista si lascia andare a urla disperate, eppure gran parte del suo corpo è completamente tatuato, compreso il volto – le stelline lungo il contorno degli occhi sono assolutamente uno dei tratti distintivi dell’artista.
Inoltre ci sono alcuni tatuaggi, soprattutto i più impensabili, che hanno diversi significati per Kat Von D, alcuni condivisi con gli amici di una vita, come per esempio l’Heartgram, simbolo della già citata band H.I.M. che ha tatuato sulla propria pelle, su quella del frontman Ville Valo e anche dell’amico Bam Margera, famoso per il programma su MTV Jackass.
Il primo studio di tatuaggi nel quale ha iniziato a tatuare è stato il Sin City di Los Angeles. Dopo un po’ di gavetta, la giovane Kat ha lavorato per il più celebre True, dove ha iniziato a collaborare con i primi grandi nomi del tatuaggio. Il vero successo, però, Kat Von D inizia a conoscerlo nel 2005, con la partecipazione al reality show Miami Ink, appunto un reality ambientato nel famoso negozio Love Hate Tattoo di Ami James e Chris Núñez. Kat Von D entra a far parte della crew del negozio in sostituzione a Darren Brass (il quale si era rotto il gomito). Ha lavorato al programma fino alla terza stagione; in seguito a un forte litigio con Ami James ha dovuto lasciare il negozio, ma poco male perché nel 2007 arriva LA Ink che vede proprio il suo novizio negozio, High Voltage Tattoo, essere il protagonista indiscusso.
Lo stile di Kat, caratterizzato da un tratto molto realistico che ben si adatta al ritratto, la sua precisione e la sua personalità, le hanno permesso di diventare tra le tatuatrice – settore dove le donne sono ancora una minoranza non poco discriminata – più famose, attirando persone da ogni parte del mondo. All’interno delle quattro stagioni di LA Ink non è solo l’artista a raccontarsi o i suoi dipendenti, ma anche i suoi clienti attraverso i loro tatuaggi.
Non poche le personalità di spicco, soprattutto in campo musicale, passate dall’High Voltage, tra cui Gun’s’n Roses, la scomparsa Amy Winehouse, Lady Gaga, Beyonce, Jared Leto ed Ewan McGregor, e moltissimi altri ancora.
Nel corso di LA Ink, Kat Von D ha anche battuto il record di più tatuaggi fatti da un solo tatuatore in sole 24h nel 2007. Kat è riuscita a farne ben 400 e tutti i ricavati sono andati in beneficienza ad un ente di bambini ciechi. Kat è riuscita a mantenere il record fino al 2008, battuta poi dall’ex-marito Oliver Peck. Attualmente il Guinness World Record è di Hollis Cantrell dell’Artistic Tattoo a Phoenix con 801 tatuaggi tatuati.
I primi libri e la linea di Make-up
L’anno 2008 è molto importante per Kat Von D. Nel pieno del successo, l’artista decide di immortalare, per la prima volta, le sue memorie legate al suo percorso come artista attraverso i suoi tatuaggi. Il suo primo libro è High Voltage Tattoo, all’interno del quale sono raccolti quasi tutti i tatuaggi tatuai, i suoi bozzetti e tatuaggi impressi sul proprio corpo. La prefazione è stata scritta da Nikki Sixx dei Mötley Crüe, all’epoca compagno della tatuatrice. Il libro non è una vera e propria autobiografia, come più volte ha affermato Kat, ma un vero e proprio percorso di vita, fino a quel momento, attraverso l’arte della donna.
Nello stesso anno nasce la Kat Von D Beuty, la prima linea di make-up della tatuatrice all’insegna di una bellezza imperfetta.
Come spesso ha affermato l’artista, la vera bellezza si nasconde nelle imperfezioni, ecco perché ha creato una linea adatta a tutti i tipi di donne, da quella più “santa” a quella più peccaminosa, proprio come recita una delle sue più famose palette Saint + Sinner, famosa per la sua forma a vetrata di cattedrale. Inoltre, pensando proprio alle donne tatuate ma anche a una società che non accetta del tutto il tatuaggio, Kat Von D è stata la prima a creare il fondotinta con una formula tale da garantire un full coverage perfetto. Fu proprio lei a dimostrare l’efficacia del prodotto, mostrandosi nuda priva dei suoi tatuaggi dove averli coperti. In quell’occasione l’artista confessò che, a distanza di anni, senza i suoi tatuaggi i sentita terribilmente nuda.
Oggi, la Kat Von D Beauty, arrivata lo scorso anno da noi in Italia come esclusiva di Sephora Italia, si è distinta non solo per la sua qualità, prodotto incredibilmente intenso e particolare, per la sua durata pensata proprio per le donne lavoratrici e indipendenti ma che non rinuncerebbero mai alla loro essenza femminile, ma anche per il suo essere completamente vegan e cruelty free. E questo, ci porterà a brevissimo, a un altro aspetto molto importante – ma anche controverso – della nostra icona anticonformista.
E proprio qualche giorno fa il brand ha compiuto dieci anni, proponendo una collezione esclusiva e limita totalmente in oro dove, oltre ad alcuni evergreen cult come il Tattoo Liner, troviamo anche una meravigliosa palette ispirata alle 10 Muse della vita dell’artista.
Nel 2010 è stato pubblicato il secondo libro della tatuatrice, The Tattoo Chronicles, un diario illustrato dopo un anno nella vita di Kat Von D, arrivato al quell’anno al terzo posto sulla lista dei best-seller del The New York Times.
Di amore e altri guai
Kat Von D, nella sua carriera, non si è fatta mancare mai nulla, neanche qualche turbolenza in ambito amoroso che l’ha vista più di una volta protagonista di diverse relazioni molto borderline. Attualmente l’artista ha finalmente trovato l’amore della sua vita, ovvero Rafael Reyes dei Prayer. La coppia, pur essendosi promessi eterno amore lo scorso Febbraio, ha celebrato il proprio matrimonio lo scorso 2 Giugno, in una cerimonia molto gotica. Ovviamente la nostra atipica guru non ha mancato di osare neanche il giorno delle sue nozze; anzi, soprattutto quel giorno. Ogni dettaglio è stato perfettamente curato e il rosso, colore dell’amore e della passione, è stato il grande protagonista di questa cerimonia voluta da Kat e Rafael per celebrare la propria relazione assieme alle persone per loro più care, soprattutto in vista del futuro nascituro. Si, perché la nostra Kat è in dolcissima attesa e sfoggia con grande orgoglio il suo bel pancione tatuato. E a quanto pare a casa Von D/Reyes sta per arrivare un bel maschietto che si chiamerà Leafar.
Eppure la vita sentimentale dell’artista non è stata sempre rosa e fiori – o meglio teschi e ossa – ma sono stati diversi i grandi amori nella vita di Kat che l’hanno segnata non poco.
Kat Von D è stata, infatti, già sposata una volta, precisamente nel 2003 con il collega tatuatore Oliver Peck. La loro relazione è stata la classica “sesso, droga e rock ‘n roll”, almeno fino al 2007, quando la coppia non ha poi divorziato. Da quel momento Kat Von D ha deciso di smettere di bere, problema che stava compromettendo il suo lavoro, per concentrarsi unicamente sulla carriera.
A inizio 2008 inizia a frequentare il bassista dei Mötley Crüe, Nikki Sixx, comparso in moltissime stagioni di LA Ink. I due hanno parlato più volte di matrimonio, ma alla fine il fuoco della passione si è spento molto velocemente, esattamente un anno dopo.
Nel 2010 inizia a frequentare Jesse James, molto famoso per il reality Pimp My Ride. La loro relazione, inizialmente, non viene resa ufficiale. Solo dopo qualche mese è la stessa Kat a ufficializzare il tutto con un tweet. Nell’arco di un anno i due hanno fatto diversi tira e molla, annunciando prima il loro fidanzamento e poi rompendo improvvisamente. Un giochino che ha tenuto con il fiato sospeso per un bel po’ di tempo.
A distanza di un anno dalla rottura con James, Kat Von D ha iniziato a frequentare il famoso musicista Joel Zimmerman, meglio conosciuto con il nome di Deadmau5. Anche lì la coppia ha tenuto non poco i fan con il fiato sospeso. Addirittura nel dicembre 2012, il produttore musicale fece la proposta alla tatuatrice via Twitter e lei gli dissi di si; purtroppo, tutto è andato in fumo solo sei mesi dopo.
La causa? A quanto parte il “topo” non era particolarmente incline alla fedeltà.
Per qualche tempo ha frequentato anche lo stuntman Steve-O, la ma relazione è durata molto poco, fino a quando la tormentata Kat, “eterna fidanzatina”, ha trovato il vero amore con Rafael.
L’attivismo social, la filosofia vegan e le ultime critiche
Kat Von D, a cominciare dal suo stesso brand, è una vera e propria paladina degli animali. Assolutamente promuove una filosofia contro lo sfruttamento e la sperimentazione sugli animali, nonché uccisioni di qualsiasi tipo. Nel 2016 ha anche ricevuto un premio per il suo impegno sociale a favore dei diritti degli animali, il Compassion in Action Award.
Anche per questo motivo, Kat Von D è assolutamente vegan, quindi non mangia e non consuma tutto quello che è di origine animale, medicine comprese. Inoltre è profondamente contrario a tutto ciò che di chimico esista e, solo due giorni fa, ha scritto un lungo post su Instagram dove affermava la sua volontà e profonda convinzione nel proseguire la sua gravidanza senza la guida di un medico, ma di un’ostetrica, con parto naturale in acqua privo di analgesici. Inoltre, lo stesso piccolino verrà cresciuto secondo l’ideologia vegan e senza alcun vaccino.
https://www.instagram.com/p/Bjvkm1gHPPb/?taken-by=thekatvond
Ovviamente l’artista, ben conscia della profonda provocazione, ha anche spiegato che quando si decide di condividere “con il mondo” la propria gravidanza e il proprio modo di pensare, è normale attira su di sé “buoni e cattivi consigli, che però non sono richiesti”. Per tanto non è assolutamente interessata all’opinione delle sue followers, molte delle quali si sono trovate – giustamente oseremmo dire – in profondo disaccordo, mentre altre hanno trovato l’annuncio dell’artista un profondo atto di coraggio.
Sicuramente il coraggio a questa artista non manca, e lo abbiamo visto in tanti momenti della sua vita, e non è cosa da poco condividere un pensiero così controcorrente, per quanto assolutamente criticabile e ben poco condivisibile. L’estremismo di Kat Von D no vax non è assolutamente da imitare, informatevi sempre prima di seguire il “pensiero” di un idolo, ritrovandovi di fronte a delle conseguenze disastrose per la vostra vita e quella degli altri (in questo caso si parla di quella di un bambino che ancora deve venire alla luce).
Noi, pur non sposando assolutamente il pensiero dell’artista che, come abbiamo visto in questa lettura, riesce a sorprendere sempre – in bene e purtroppo anche in male – non possiamo che augurarle in qualsiasi caso il meglio, e speriamo che si ravveda su determinate decisioni.