Kevin Spacey, l’ultimo film incassa solo 126 dollari
Lo scandalo molestie si fa sentire!
Lo scandalo per molestie sessuali che si è abbattuto sul celebre attore Kevin Spacey non si placa, nemmeno a distanza di tempo da quelle notizie che hanno sconvolto Hollywood e che hanno portato Netflix a prendere decisioni drastiche sulla serie tv House of Cards, amatissimo anche in Italia. Nell’ultimo weekend è uscito in 10 sale cinematografiche americane “Billionaire Boys Club“, un film nel quale, ini realtà, l’attore ha un ruolo decisamente marginale. Nel primo fine settimana di programmazione il film è stato letteralmente snobbato, incassando solo 126 dollari, poco più di 100 euro.
Il nuovo film è un thriller che si basa su una storia vera di una truffa avvenuta in California negli anni Ottanta. Un vero e proprio flop: uscito in sole 10 sale cinematografiche a stelle e strisce è stato visto da pochissime persone, con un incasso davvero ridicolo. Poco più di 100 euro, circa un biglietto venduto a sala.
Il film era stato girato da Kevin Spacey poco prima dello scandalo che lo ha riguardato. Già la decisione di farlo uscire solamente in 10 sale cinematografiche americane di provincia la dice lunga su quanto le accuse di molestie pesino sulla testa dell’attore. E pensare che nel 2017 il debutto di Baby Driver aveva fatto incassare più di 20 milioni di dollari. Paragonati ai 126 di oggi è un abisso.
Entertainment Weekly sostiene che il film potrebbe rappresentare la fine definitiva della carriera dell’attore che era riuscito anche a vincere un premio Oscar per il film American Beauty e che si trova praticamente senza lavoro, dal momento che nessuno lo ha più chiamato, scritturato, ingaggiato per un film.
Visti i risultati dell’ultimo film che lo vede nel cast, c’è da comprendere perché nessun regista sia disposto a scritturare l’attore che è stato licenziato da Netflix e dalla serie House of Cards. Dal film All The Money of the World di Ridley Scott sono anche state cancellate le scene in cui compariva ed è stato sostituito da Christopher Plummer.
Iinsomma, fine dei giochi per lui?