Lando Buzzanca eredità: la compagna Francesca non ha alcun diritto. E lei sbotta
A quanto pare una sentenza ha ribadito che la compagna di Lando non ha alcun diritto nei confronti delle scelte dei figli e dell'eredità lasciata dall'attore.
Qualche giorno fa ci ha lasciati Lando Buzzanca all’età di 87 anni. Si trovava ricoverato al policlinico Gemelli dopo l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Da diverso tempo Lando combatteva contro una malattia invalidante che gli aveva compromesso le sue capacità cognitive e mentali. Per questo era stato ricoverato in diverse Rsa per essere gestito nel migliore dei modi.
Francesca Della Valle, sua compagnia che ha 40 anni di differenza, ha sempre denunciato le condizioni a cui era costretto Lando per volontà dei suoi figli. A quanto pare tutto è iniziato quando Lando e Francesca avevano deciso di sposarsi. I figli hanno sempre osteggiato questa scelta e richiamando la demenza senile del padre, hanno accusato Francesca di volersene approfittare.
Il rischio è che tra Francesca e i figli di Lando avuti dal precedente matrimonio si inneschi una battaglia legale a colpi di querela. Pochi giorni prima che morisse i figli avevano detto che Francesca non ha alcuna voce in capitolo sulle scelte di Lando né sull’eredità.
“Lando è stato ammazzato e voi, pubblico onesto, lo sapete. Era pericoloso, ormai! L’applicazione della legge 6/04, voluta dalla famiglia “amorevole”, lo ha condotto in un Hospice, luogo di morte. Io non mi fermo, non temete! Continuerò perché sia fatta giustizia. Lo devo a Lando, lo devo agli 800 mila amministrati, lo devo al suo pubblico” – la denuncia social della donna poche ore dopo la scomparsa dell’attore.
Il figlio di Lando ospite a Storie Italiane ha detto:
“Papà non ci riconosceva più da mesi ma credo abbia avuto un moto di riconoscimento sabato e credo, e spero, mi abbia riconosciuto quando lo abbiamo trasportato qui a Villa Speranza dal Gemelli. Poco prima che arrivasse la lettiga stava “lallando”, non si capiva quello che diceva. A un certo punto mi ha guardato e mi ha detto tre volte “ti amo”. Che per un uomo che non ha mai detto ti amo nemmeno alla propria moglie, mi è sembrato strano. Non ho capito se quel “ti amo” fosse un ti voglio bene perché mi aveva riconosciuto. Io da figlio spero e credo di sì. Non si sa realmente cosa mi volesse dire, io credo e spero che mi volesse dire ti voglio bene. Ma lo sa soltanto lui quello che mi ha detto” – il suo racconto.
In un’intervista al Corriere ha invece aggiunto: “È stato un padre parecchio rognoso. Ci ha fatto trottare ma ci ha cresciuto bene, con i sani principi di una volta. Come marito, è rimasto sempre innamorato della propria moglie Lucia (morta 12 anni fa). Finché i suoi ricordi erano nitidi, erano rivolti a lei. È stato il suo faro verso la retta via“.