L'arte? Si fa in Taxi!!
Daniel J. Wilson è il più famoso, ma non è certo l'unico tassista-artista: scopri cosa può succederti viaggiando in taxi!!
Ho sempre pensato che la vita del tassista, seppur ripetitiva, avesse un lato intrigante: il fatto di entrare nella vita delle persone, di scoprirne (spesso e volentieri) gli aspetti più intimi e personali.
Ci sono persone, ad esempio, che parlano al telefono come se in auto con loro non ci fosse nessuno, come se il conducente non avesse orecchie o pensieri esclusivamente perchè non ci rivolge la parola.
In realtà, il tassista in questione ci sente benissimo e non oso immaginare cosa possa pensare.
Sull’onda di questa immagine, un tassista di New York ha avuto un’idea molto originale:
Daniel J. Wilson, è lui il famoso taxi driver, giorno dopo giorno ha registrato le voci dei suoi clienti, completamente all’oscuro del fatto di essere registrati.
Il risultato è davvero sorprendente, l’intrecciarsi di storie e di situazioni dallo sfondo molto newyorkese ricorda spesso le vicende descritte nel celebre telefilm “Sex and the City”.
In un secondo momento Daniel ha montato insieme queste voci, inserendo solo le telefonate o le conversazioni creando un unico prodotto sonoro che attualmente manda in onda all’interno del suo cab.
Daniel è stato definito l’artista-tassista ed è un vero e proprio erede della cultura pop, in quanto ha fatto della vita quotidiana un oggetto d’arte.
C’è da dire che Wilson, oltre ad essere un tassista, è già un artista con delle competenze molto precise e questo suo impianto è diventato un’installazione vera e propria, diventando protagonista della Armory Art Weeks.
Di fatto, adornato il taxi con un’immagine di Richard Nixon (chiaro riferimento al caso Watergate in cui fu coinvolto proprio a causa di certe registrazioni telefoniche) Daniel ha scorrazzato per le strade di Chelsea, quartiere della città noto per le numerose e prestigiose gallerie d’arte.
L’istallazione è un bellissimo prodotto di arte contemporanea.
Wilson non è l’unico che ha fatto del suo lavoro una forma d’arte.
In Germania esiste un tassista con la passione del nudo che è arrivato al punto di chiedere alle sue clienti se volessero farsi fotografare in topless; le donne, contro ogni previsione, hanno accettato. Il tassista è il berlinese Hans-Juergen Watzlawek e, dopo aver trasformato il suo taxi in set, è anche riuscito a farne una mostra realizzata nel settembre 2012 nella galleria Casablanca di Charlottenburg.
Ma abbiamo un esempio anche a casa nostra.
Enzo Tarsia è un tassista e un bel giorno ha deciso di appendere un cartello nel suo taxi: “Non è vietato parlare al conducente”.
Enzo Tarsia vuole essere disturbato. Ha 49 anni e da 20 guida per le strade di Milano. “Mestiere solitario: i momenti di silenzio sono regola e i rapporti umani eccezione”, dice.
È da qui nasce l’idea di appendere al poggiatesta un quaderno di pagine bianche, o con stampato un tema “di spunto”, su cui i passeggeri possano scrivere i loro pensieri. Di quella raccolta, costruita per accumulo in otto anni, Enzo ha ricavato un libro: In taxi, seguendo il filo del percorso.
Non sono mancati anche i personaggi famosi: l’ex pm Gherardo Colombo, la giornalista Benedetta Tobagi, la cantante Joe squillo. Gianfranco Funari scrive solo “articolo 21 della Costituzione”. Moni Ovadia, attore e scrittore, vede nel “coraggio di pensare” la “resistenza al degrado” . La cantante Malika Ayane invita a “non smettere mai di stupirsi”. E Umberto Eco … cita Eugène Ionesco: “Solo le parole contano. Il resto sono chiacchiere”.
Un’idea molto carina e geniale.
Se questa è la tendenza, d’ora in poi quando salirete su un taxi attenti a quello dite, non si sa mai!