L’AUSL di Bologna dichiara chiuse le indagini, la ricostruzione di quanto accaduto a Michele Merlo
Dopo le indagini e i sequestri dei fascicoli sanitari, l'AUSL di Bologna dichiara chiuse le indagini: ecco la documentazione finale
Dopo la morte di Michele Merlo che lascia tanta tristezza, ma anche troppa rabbia, l’AUSL di Bologna aveva aperto un’indagine interna. I genitori del ragazzo, infatti, hanno fatto sapere che avrebbero sporto denuncia e, proprio per questo motivo, i funerali del ragazzo sono stati rimandati.
Sul corpo del giovane cantautore è stata, infatti, disposta l’autopsia che chiarirà alcuni punti oscuri di questa vicenda. Ora, dopo pochi giorni, l’AUSL di Bologna fa sapere che il paziente è stato assistito correttamente.
In una lunga relazione si evince quanto accaduto prima al pronto soccorso di Vergato e poi la sera dei soccorsi dove il giovane è stato ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Bologna.
“Michele Merlo si presentava autonomamente all’Ospedale di Vergato, dove sono presenti le indicazioni di accesso al Pronto Soccorso e alla sede della Continuità Assistenziale. Come per ogni giorno festivo la figura sanitaria incaricata del controllo della temperatura è l’infermiere che presta servizio in Pronto Soccorso e la temperatura risultava regolare, secondo le normative antiCOVID. L’infermiera sulla base di quanto riferito dal signor Merlo, a richiesta sui tempi di attesa, precisava che non era in grado di stimarli essendoci alcuni pazienti in carico al Pronto Soccorso. L’informava altresì della presenza, nella stessa sede, del Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), al quale il signor Merlo ha optato di rivolgersi”.
Fin qui la versione della famiglia con quella dell’AUSL sembra piuttosto combaciare, il medico dopo averlo visitato, però, l’ha mandato via con una prescrizione antibiotica. Il giovane, però, era molto arrabbiato e ha chiamato i genitori raccontando una versione più burrascosa, l’AUSL prosegue:
Alle ore 15.50 il Medico di Continuità Assistenziale, effettuata l’anamnesi, visitava il paziente riscontrando un quadro patologico dell’apparato faringeo, prescrivendo quindi un farmaco antibiotico.
Michele Merlo, la sera del malore
L’AUSL bolognese ricostruisci anche la notte in cui il ragazzo ha avvertito il malore e la fidanzata Luna Shirin Rasia ha chiamato l’ambulanza:
“Alle ore 21.52 la Centrale Operativa 118 riceveva la chiamata di soccorso. Assegnato un codice Rosso, la Centrale inviava immediatamente automedica e ambulanza, che giungevano sul luogo del soccorso alle 22.09. Immediate le manovre di stabilizzazione delle condizioni vitali del paziente, condotte correttamente nonostante il contesto relazionale fosse in quel momento influenzato dalla drammaticità delle condizioni del signor Merlo. Alle 22.40 l’ambulanza, con il medico a bordo, ripartiva verso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore con codice di massima gravità, dove giungeva alle 23.22. Sottoposto ad indagini multiple urgenti, il paziente veniva quindi ricoverato presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore. I riscontri diagnostici e clinici evidenziavano una grave emorragia cerebrale spontanea e la necessita’, pertanto, di un intervento neurochirurgico urgente, eseguito alle 2.22 del 4 giugno. Concluso l’intervento alle ore 4.03, il paziente veniva nuovamente ricoverato in Rianimazione.”
La conclusione con il tragico epilogo: “Il decorso post operatorio, purtroppo, si presentava critico con rapido peggioramento progressivo del quadro clinico sino al decesso, sopravvenuto il 6 giugno alle 21.45”.