"Lettere a Jackie": il film sulle 800mila lettere di cordoglio alla vedova Kennedy
Dopo la morte di Kennedy, Jackie ricevette 800mila lettere di condoglianze da tutta America, oggi raccontate in un film
Ci sono eventi che hanno cambiato la storia, eventi divenuti mediatici e che hanno sconvolto l’opinione pubblica del mondo intero. Tra questi occupa un’importante posizione l’omicidio in diretta di John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 che sconvolse l’America e il mondo.

Oggi sono passati 50 anni dalla morte del presidente americano e si torna a parlare di lui grazie ad un’iniziativa di TLC Network che ha prodotto un film che racconta cosa avvenne subito dopo: la first lady Jackie Kennedy ricevette oltre 800mila lettere di condoglianze, da tutto il mondo. Il documentario Lettere a Jackie – Ricordando il presidente Kennedy che andrà in onda questo autunno, a esattamente 50 anni dalla morte di JFK del 22 novembre 1963, raccoglie tutte queste testimonianze per riportarle alla luce. Nel film i riflettori sono puntati sul personaggio della first lady Jackie, sul suo dolore e su come, nonostante tutto, supportò una nazione.

A rendere il tutto più avvincente troveremo 20 attori celebri che leggeranno le lettere recapitate a Jackie, tra loro Kirsten Dunst, Anne Hathaway, Betty White, Michelle Williams nel complicato e scomodo ruolo di Marilyn e tanti altri.
Le lettere di cordoglio non hanno nulla di formale, moltissime mostrano innumerevoli errori grammaticali o frasi non particolarmente scorrevoli e chiare, ma sono testi carichi di sentimento e di significato, dove emerge tutto l’affetto e il profondo dispiacere che il popolo americano provava in quel momento nei confronti della famiglia Kennedy per la morte del loro amato presidente.

Un esempio:“Abbiamo amato tuo marito, perché pensava ai negri come creature di Dio e ci ha fatto vivere come i bianchi, non permettendo che ci trattassero come cani. Signora Kennedy preghiamo per voi e la vostra famiglia”.
Un omaggio ad uno dei presidenti più amati della storia, ma anche alle persone che lo resero grande.