L’evoluzione dei teen drama: da Beverly Hills 90210 a Clique
Lo scorso mese al catalogo Infinity si è aggiunto la nuova teen drama Clique, serie tv inglese scritta e creata da Jess Brittain. Clique è solo l’ultima degli arrivati a un filone che da anni ha conquistato generazioni di adolescenti. In tutti questi anni di così tanti diversi titoli, che hanno anche mescolato i generi tra loro, quali sono i teen drama più amati e che hanno segnato l’evoluzione del genere?
Chi lo avrebbe mai detto che un semplice codice postale avrebbe segnato almeno un paio di generazioni di adolescenti e tutte le serie televisive del panorama teen? 90210. Vi ricorda nulla? Certo, come potrebbe non ricordavi niente se siete state teenagers negli anni ‘90. Brandon, Brenda, Kelly, Steve, Dylan sono solo alcuni degli “amici” che ci tenevano compagnia nei pomeriggi masticando big babol e ascoltando musica dai grossi walkman con le cassette. Beverly Hills fu la prima serie televisiva in assoluto, attraverso i suoi giovani personaggi, quelli che sarebbero diventati alcuni degli attori più iconici del panorama televisivo – come nel caso di Shannen Doherty – e tematiche assai moderne per l’epoca adolescenziale televisiva, come droga, AIDS, sessualità, alcool e omosessualità, a dare origine a un genere: il teen drama.
Fino al 1990 le serie tv, prodotti ancora molto di nicchia, per lo più racchiusi in piccoli esempi legati a un pubblico molto più adulto, venivano rappresentate solo da sitcom per tutta la famiglia, dai toni comici e leggeri. Nessuno aveva ancora pensato di creare delle storie di tutti i giorni con unico focus la vita, la crescita tra scuola, amicizia e famiglia, degli adolescenti. Nessuno aveva parlato di quelli che sono gli ostacoli dell’adolescenza, gli sbagli facili in cui inciampare o le scelte fatte senza pensarci troppo. Sono gli anni in cui si inizia a fare informazione sull’abuso di alcool e droga, a causa dei frequenti ricoveri, gli anni in cui l’AIDS ha iniziato a mietere sempre più vittime tra i giovanissimi, e gli anni in cui finalmente si è iniziato a parlare di omosessualità. Chi più degli adolescenti è protagonista completamente di questo periodo? Nessuno. Fu allora che la televisione è diventata lo strumento per creare empatia, appassionare, rispecchiare quelle tematiche, quelle atmosfere e situazioni da tutti i giorni.
Beverly Hills 90210 è stato solo l’inizio di un genere che, con il tempo, è stato declinato in molteplici modi. Uno dei generi che è più stato al passo con i tempi e che ha saputo sempre rispecchiare, o meglio rappresentare, il contesto storico e sociale dell’epoca, ma anche quello territoriale, ovviamente con registri linguistici differenti, da quello più superficiale a quello più serio. Basta pensare agli adolescenti inglesi di Skins, assai diversi dai californiani di O.C., oppure agli intrighi di Gossip Girl e le differenze tra le classi sociali, del tutto l’opposto rispetto ai ragazzi borderline di Misfits. Il teen drama è stato poi applicato ad altri generi, come quello soprannaturale da Buffy – L’Ammazza Vampiri ai più recenti vampiri di Vampires Diaries, oppure ai lupi mannari di Teen Wolf, ma non dimentichiamo nemmeno gli iconici adolescenti alieni di Rooswel, serie che di recente è stata opzionata per un reboot.
E tra vampiri, alieni e lupi mannari, c’è posto anche per i supereroi come nel caso di Smallville. Di recente il teen drama è tornato più in forma che mai, riprendendo i valori del passato, quindi parlando di tematiche come il sesso, la violenza, il rapporto con i genitori, l’amicizia e le dipendenze, cercando anche una chiave ancora più seria, applicabile ai problemi della vita di tutti i giorni, come per esempio il bullismo come nel caso della serie Netflix TREDICI. Che sia l’Edimburgo delle studentesse di Clique o l’Upper East Side di Serene e Blair in Gossip Girl, la Sunnydale della giovane Buffy inconsapevole di andare incontro a un destino così difficile fatto di vampiri, maledizioni e stregoneria, i teen drama fin dall’alba delle loro origini hanno sempre trovato il modo per comunicare, rappresentare e far immedesimare in loro il giovane pubblico, alla soglia dell’età adulta, televisivo.
Ma in quasi trent’anni di teen drama, quali sono stati i titoli che più ci hanno appassionato e segnato l’evoluzione del genere?
Beverly Hills 90210
Non si può non iniziare con Beverly Hills 90210, come detto prima, artefice di tutto quanto. Beverly Hills non è solo una delle serie che ha dato vita ai titoli più amati oggi dagli adolescenti, ma è anche una di quelle serie che non si può mai smettere di vedere e che ha letteralmente accompagnato per dieci anni i giovani adolescenti di tutto il mondo. La serie è iniziata nel 1990, concludendosi nel 2000 dopo dieci stagioni (per la precisione 293 episodi + 11 speciali). La storia inizia nel più classico dei modi della maggior parte di questo genere di serie: due nuovi ragazzi, trasferitesi da poco in una nuova città a causa del lavoro dei genitori. Le dinamiche derivanti da questo hanno fatto la storia di molteplici titoli, non solo seriali.
Beverly Hills ha iniziato a parlare in televisione, e soprattutto ai ragazzi, di tematicahe forti attraverso i suoi protagonisti, sebbene sempre in modo piuttosto patinato e mai troppo approfondito. Del resto, per essere gli anni ’90, già arrivare a pronunciare parole come sesso, AIDS e droga, non era certo roba da poco. Un’altra particolarità della serie è stata quella di “lanciare la moda”, come vedremo anche in altre serie più recenti come The O.C., di usare degli attori piuttosto adulti per il ruolo degli adolescenti. Se questo in un primo momento poteva sembrare estraniante, successivamente permetteva quasi una maggior confidenza e serietà per gli argomenti di cui si trattava nella serie. Ad oggi Beverly Hills è la regina dei teen drama ed è letteralmente impossibile non amarlo, con tutti i suoi pregi e difetti.
Dawson Creek
Dopo otto anni un nuovo gruppo di adolescenti è entrato a far parte delle nostre vite, stringendo l’occhio a una fascia d’età che all’inizio di Beverly Hills era ancora troppo piccola per comprendere pienamente le tematiche della serie. Dawson Creek è un altro teen drama figlio degli anni ’90 assolutamente cult, simbolo di una generazioni di adolescenti a cavallo tra un millennio e l’altro, anticipando di qualche anno le tematiche, i ruoli, i personaggi che poi, in chiave più californiana, avrebbe affrontato The O.C..
Il tutto si ambienta a Capeside, nel Massachusetts.
Parliamo ancora di adolescenti come tanti, quando essere nerd non era una moda e Steven Spielberg era l’idolo di un giovane ragazzo che sognava di diventare regista. Attraverso le dinamiche di ogni giorno, Dawson Creek è stato il primo teen drama a dare spessore al genere, utilizzando dialoghi particolarmente verbosi e incisivi, e usando molti giovani attori che successivamente, come Michelle Williams, Katy Holmes e Michael Pitt sarebbero arrivati anche al cinema. Certo, mistero resta ancora come degli adolescenti giustamente immaturi padroneggiassero in modo così sapiente una lingua forbita, ma questo è poco importante in confronto alla grande carica emotiva della serie che, ancora oggi, è tra le più viste.
The O.C.
E se, invece, nei primi ’90 eravate ancora in fasce, alla la vostra serie da teen in fase teen è stata la unica e inimitabile the O.C. con quel suo tema musicale che ha invaso i cellulari di milioni di giovani studenti. In chiave decisamente più sciolta di Dawson Creek, anche The O.C. ha parlato di violenza, situazioni familiari difficili, galera, abuso di alcool e droga. Marissa, Ryan, Seth e Summer, il famoso quartetto più amato della televisione dei primi duemila, hanno rappresentato il primissimo esempio di teen drama dove il contesto sociale e le differenze di reddito hanno iniziato a pesare molto sulla costruzione dei personaggi, prendendo il suo apice con Gossip Girl. La serie, durante le prime tre stagioni, è stato un vero appuntamento fisso per qualsiasi adolescente (e anche qualche genitore). Nei primi anni The O.C. ha registrato ascolti strepitosi, da vero capogiro, grazie anche al grande fatto di empatia esercitato sugli spettatori. Peccato che la magia sia andata scemando con il grosso crollo di qualità registrato verso la terza stagione, portando la serie a strascichi fino ad una quarta, più breve, e conclusiva stagione. Non importa comunque se il destino finale di The O.C. sia stato poco felice, per tutti noi le note di California dei Phatom Planet sarà motivo di grandi emozioni.
Gossip Girl
Abbandoniamo la California per trasferirci definitamente nei quartieri alti di New York e diamo inizio alla fase dei teen drama contemporanei a base di segreti, vendette e vestiti griffati. Gossip Girl con le sue Serena van der Woodsen e Blair Waldorf ha dato letteralmente il via ad una nuovissima era del teen drama, cambiando location da quella che era stata la prediletta California, al centro pulsante della Grande Mela. L’intreccio di Gossip Girl, che ha per protagoniste principali proprio Serena e Blair, ovvero le attrici Blake Livelli e Leighton Meester, si sviluppa attorno ad una misteriosa persona che manda messaggi e scrive post sul suo blog ricchi dei gossip più scottanti riguardanti i giovani rampolli più conosciuti dell’alta società di New York.
Sono Gossip Girl, la vostra sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’élite di Manhattan.
L’idea degli sms scottanti verrà, successivamente, sviluppata da un’altra serie molto in voga negli ultimi anni. Comunque sia, tra il 2008 e il 2011, Gossip Girl fece una vera e propria incetta di premi, conquistato i Teen Choice Award per ben quattro anni. Gossip Girl, ma già prima con The O.C., è la dimostrazione di una giovane società di adolescenti cambiata dalle fondamente, figlia del post capitalismo e sempre più attaccata ai beni materiali, convinta che ogni desiderio sia un ordine assolutamente realizzabile. Una generazione che vuole dettare le regole del gioco ma senza seguirle, ammaliata dalle serate di galà, feste private in cima all’Empire State Building e cocktail party nelle spiagge degli Hamptons. Tutti i retroscena dei protagonisti sono letteralmente diventati il pane quotidiano di milioni di spettatori che hanno fatto di Gossip Girl un guilty pleasure inarrivabile.
Pretty Little Liars
E parlando di guilty pleasure ed sms pericolosi, al primo posto tra le serie degli anni ’10 del duemila c’è, senza ombra di dubbio, la statunitense Pretty Little Liars. Aria, Hannah, Spencer ed Emily ci hanno fatto compagnia fino allo scorso anno con la loro lotta continua contro le minacce telefoniche della spietata -A e la disperata ricerca dell’omicida dell’amica Alison.
Una trama inizialmente lineare ha lasciato poi spazio a una serie di avvenimenti sempre più intrecciati e con poco logicità alla base, eppure il mistero di fondo della serie, la scoperta dell’identità di -A, i rapporti tra famiglia, scuola e sentimenti delle giovani protagoniste e la figura di Alison che sembra accompagnare le “sopravvissute” in ogni singolo episodio, fa di Pretty Little Liars una serie irresistibile che tiene ben ancorati allo schermo lungo tutti i suoi episodi.
Una serie molto meno profonda rispetto ai suoi predecessori, ma che bene ci fa capire quella che è stata la rivoluzione del teen drama in base al proprio pubblico, quindi ad una generazione sempre più affascinato dal lato più oscuro dell’animo umano. Quel pizzico di cattiveria alla base dei primi rapporti, dove pulsioni come gelosia e vendetta, se non dosati con cura, posso portare a delle conseguenze poco piacevoli. Al tempo stesso la serie fa ben riflettere sul discorso azione – conseguenze, di quando ogni scelta, verità celata o bugia diventino poi lo spettro di responsabilità non sapute affrontare, ostacoli raggirati e mai affrontati realmente di petto.
Competizione ed amicizia, gelosia e sentimenti, rimpianti e rimorsi diventano tematiche molto usate, soprattutto in un’atmosfera thriller, come nell’attuale caso di Clique, che prende l’eredità delle serie appena viste, approfittando di un cast interamente al femminile che sembra già voler conquistare le nuove vette dell’audience adolescenziale televisiva.