Libero De Rienzo: il ricordo della cugina giornalista Maria Giovanna Capone
Libero De Rienzo il ricordo della cugina Maria Giovanna Capone in un'intervista con il settimanale Oggi
La tragica morte dell’attore Libero De Rienzo ha lasciato dolore e sgomento in tanti amici, colleghi e familiari. Tra questi c’è anche la cugina giornalista Maria Giovanna Capone, che in un’intervista con il settimanale Oggi, ha deciso di parlare del loro rapporto e della scomparsa della madre dell’artista.
I funerali dell’uomo di 44 anni sono stati celebrati nella giornata di giovedì 22 luglio, nella chiesetta del cimitero di Partenopoli. Subito dopo, l’attore è stato seppellito nella cappella di famiglia, dove c’è anche il nonno paterno e sua madre Pupa Rondinella.
La giovane modella era sposata con il giornalista Fiore De Rienzo, padre dell’attore, ma purtroppo è morta quando il suo bambino aveva solamente 2 anni. Una grave malattia l’ha strappata via all’affetto dei suoi cari.
Proprio come accade in questi casi, i rapporti tra le famiglia si dividono. Infatti la stessa Maria Giovanna Capone, cugina di Libero, ha deciso di raccontare l’ultimo ricordo che aveva della zia. Nell’intervista ha detto:
Zia Pupa si ammalò. La sentenza fu tragica. L’ultima volta che la vidi in un letto d’ospedale, con zio Fiore di spalle che guardava fuori dalla finestra, e lei riuscì soltanto a sorridermi, perché non poteva neanche più parlare.
La giornalista ha rincontrato il cugino quando entrambi erano già molto grandi. Ha avuto la possibilità di intervistarlo per la vittoria del David di Donatello, per il film Santa Maradona:
Solo alla fine gli confessai il nostro legame di sangue perché odiava le interviste. Né approfitto per chiedermi se avevo qualche ricordo della madre, gliene raccontai alcuni, come quello del corteggiamento implacabile di Alain Delon a un evento. Lui rise di cuore, immaginandosi la scena.
Il dolore di Libero De Rienzo per la morte della mamma
Come ogni persona che ha vissuto una mancanza così importante, anche l’attore ha sofferto della grave perdita. Era molto piccolo e non aveva ricordi della madre. Infatti la giornalista su questo ha detto:
Ogni volta che vedevo un film di Picchio, coglievo un velo di malinconia che, ne sono certa, nasceva da quella madre che non ha conosciuto. Un vuoto che colmava solo quando volgeva lo sguardo verso Procida, dove so, è stato felice davvero.