Lino Banfi replica alle accuse contro il suo “porca puttena”
L'attore pugliese rompe il silenzio su questa grottesca vicenda
A distanza di una settimana dalle polemiche dello spot TIM Vision, Lino Banfi rompe il silenzio e dalle righe del settimanale Chi dice la sua su questa grottesca vicenda del “Porca Puttena”.
Andiamo con ordine. La scorsa settimana Tim Vision elimina lo spot televisivo dove l’attore pugliese usava la sua famosa frase “Porca Puttena”. Ufficialmente lo fa per motivi comunicativi ma giusto un paio di giorni prima il MOIGE, l’associazione dei genitori, aveva denunciato duramente lo spot ritenendolo diseducativo.
“Non capisco queste polemiche sull’espressione “porca puttena” nel mio spot pubblicitario. Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come “ostrega” per un veneto, non c’è volgarità” – si difende Banfi sul settimanale Chi.
L’attore ha poi aggiunto: “Prima del lockdown nella mia orecchietteria a Roma avevo una scorta di 400 confezioni di sugo Porcaputtena, che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo. Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette e – tramite un amico prete della Caritas – ho contattato l’elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2.000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno”.
Lino Banfi e l’episodio curioso con il Vaticano
Ma la curiosità sta nel fatto che l’attore prima ha avvisato un cardinale vicino al papa del nome curioso del sugo. “Prima però l’ho avvisato: “Eminenza, guardi che questo ha un nome un po’ piccante…”. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata… E alla fine con il mio “Porcaputtena” abbiamo sfamato tante persone” – ha replicato Lino Banfi.
Sono davvero tante le persone che ritengono eccessivo il clamore attorno a questa frase divenuta cult soprattutto dopo che i calciatori azzurri Immobile e Insigne la urlarono in diretta televisiva dopo un gol agli Europei. Era una promessa fatta a Banfi che i calciatori hanno mantenuto. Ma in quell’occasione nessuno si è indignato.