Lucky Ladies: tv cult o super-trash? 5 motivi per scoprirlo
Uno sguardo fictional sulla grande bellezza napoletana
C’è un nuovo docu-reality perfetto per le serate in cui il peso della giornata lavorativa vi incolla sul divano nonostante l’afa: si chiama Lucky Ladies in onda su Fox Life il mercoledì sera alle 21.50, versione italo-napoletana dell’omonimo format tv americano.
Lucky Ladies racconta la vita lussuosa di Gabrielle, Francesca, Flora, Carla, Annalaura e Alessandra, sei signore della borghesia napoletana o upper class se preferite, purché lo pronunciate seguito da uno “jamm’ja” per non decontestualizzare troppo la natura verace delle lucky ladies partenopee. Premetto, alla visione di una puntata di Lucky Ladies le reazioni possibili saranno due:
– radical chic e snob-andante con improvvisa voglia di rompere a testate lo schermo tv
– zen-accondiscendente, circospezione mista a compiacimento tale da pronunciare “dai, però…”
Questo reality tv sbircia dal buco della serratura sulla sfrontata opulenza di benestanti signore, in bilico tra stile e cafonaggine, nei priveè esclusivi dei locali chic di Napoli, nelle case sontuose di Posillipo e Roccarasa, deja vu dei salotti della Grande Bellezza romana.
Respingente e intrigante allo stesso tempo, Lucky Ladies mi ha convinto con 5 motivi che mi hanno fatto propendere per la seconda ipotesi, salvare la mia tv e risparmiarmi un sicuro mal di testa.
Sfacciato, come The Kardashians
Il cast delle Lucky Ladies napoletane si compone di un architetto (Francesca), un avvocato (Flora), una titolare di una maison di moda (Alessandra), una manager di moda (Gabrielle) e un’ex campionessa di sci nautico (Annalaura). Come il celebre clan dei Kardashian, le lucky ladies non ci mettono nulla a sbatterti in faccia con nonchalance il lusso di cui si circondano.
Organizzano compleanni rigorosamente a tema facendo briefing con una task force di party planner, make up artist, architetti e consulenti vari. Per loro tutto è un evento, nulla può essere improvvisato e privo di quel minimo lusso da riassumere in “un po’ di bollicine, grazie”.
In un episodio, dopo il ritrovo in una suite d’albergo con catering di sushi e champagnino capita che si ritrovino in un locale con karaoke, di quelli “per le persone normali, non come noi”. Sfacciate e opulente.
Glamour, come Sex & the City
Ogni episodio di Lucky Ladies è uno sfoggio di outfit, accessori, make up ed hair styling che non bada a spese. Il loro stile oscilla tra il preppy, il bon-ton e il cosiddetto cafonal, le ladies partenopee alternano vestiti di haute couture a mise da cougar impenitenti, attingendo ad armadi e showroom di moda che farebbero girare la testa alla Carry di Sex & the City, il tutto sempre caratterizzato da quell’allure della Napoli bene, tra scintillii da Madonna del Carmine e oblio del minimalismo.
Come fai a non inorridire di fronte a una tale concentrazione di animalier e al contempo desiderare di fare meglio?
Poco Desperate e poco Housewives
Le lucky ladies si professano amiche nella vita reale, qualunque essa sia rispetto a dove finisce la finzione tv, così come le casalinghe di Wisteria Lane. Anche a Lucky Ladies c’è una voce narrante, per fortuna non morta in circostanze misteriose come la Mary Alice Young della serie tv americana, ma in forma più che smagliante, con “una passione sfrenata il ballo e il canto”: è Alessandra Rubinacci, 45 anni, titolare dell’omonima maison di moda.
Stridente il contrasto tra i pezzi “impostati” da narratrice di Alessandra e i live degli episodi in cui emerge tutta la verve partenopea della lady che non si risparmia espressioni come “m’agg scucciat” e la gestualità propria di una Marisa Laurito d’annata.
Napul’è
Se Gomorra è stata la serie tv che ha portato sul piccolo schermo la Napoli della corruzione e del narcotraffico, del lusso sfrenato e della violenza efferata, con Lucky Ladies scopriamo la città d’o Vesuvio da un’altra prospettiva: quella dei salotti buoni, dei vernissage, degli aperitivi glamour, del lusso frivolo e godereccio.
Passionali, solari, un po’ sopra le righe per quel modo di vedere la vita tipico di chi vive all’ombra di un vulcano, le lucky ladies guardano i mille colori di Napoli dietro invidiabili occhiali da sole all’ultima moda. Come la loro città, o le ami o le detesti.
Ma come fanno a fare tutto?
In equilibrio tra vita privata e professionale, le sei socialite napoletane ricordano la protagonista della commedia romantica “Ma come fa a far tutto”, una manager di successo interpretata da Sarah Jessica Parker. Con la differenza che invece di comprare al supermercato la crostata da portare alla festa della scuola e spacciarla per una propria creazione, le Lucky Ladies senza falsi pudori, impegnate tra l’invito a una sfilata e un cocktail esclusivo, chiamano direttamente il pasticcere o un’agenzia di catering. Noblesse oblige, jamm’ja.