Luke Perry è morto: addio alla star di Beverly Hills 90210
Luke Perry non ce l'ha fatta. È morto in seguito all'ictus che l'ha colpito pochi giorni fa e che lo ha lasciato in condizioni disperate.
È morto Luke Perry. La star di Beverly Hills 90210 non ce l’ha fatta. Nei giorni scorsi leggevamo con apprensione dell’ictus che lo aveva colpito e che lo aveva lasciato in condizioni disperate. Il 52enne attore televisivo, star degli anni Novanta, è morto al St. Joseph’s Hospital di Burbank, in California, dove si trovava ricoverato da mercoledì scorso. Dopo l’ictus, non si è più ripreso.
Mercoledì scorso la notizia che ha gettato nello sconforto il mondo del cinema e della televisione, oltre che di tutti coloro che sono cresciuti con Beverly Hills. Luke Perry era stato colpito da ictus. Le sue condizioni sono apparse subito disperate.
Da quando è stato colpito dall’ictus, Luke Perry non si è più ripreso. I medici lo avevano sedato sperando in un miracolo, ma i danni cerebrali erano troppo estesi. E oggi la notizia che nessuno avrebbe voluto mai leggere. Luke Perry è morto. Lascia due figli, Jack e Sophie. E tanti fan per i quali sarà per sempre Dylan, il duro dal cuore buono.
Chi era Luke Perry
Luke Perry era conosciuto soprattutto per il ruolo di Dylan McKay nella serie tv Beverly Hills 90210, telefilm cult degli anni Novanta. Coy Luther Perry III, questo il nome completo, era nato l’11 ottobre del 1966 a Mansfield. Il padre era operaio, la mamma casalinga. Lui ha sempre sognato di fare l’attore ed è per questo che si è trasferito a Los Angeles.
La carriera d’attore è iniziata con le soap opera Destini e Quando si ama, alla fine degli anni Ottanta. Nel 1990 entra nel cast di Beverly Hills 90210, nei panni di Dylan McKay, un ragazzo che, nel carattere e anche nell’aspetto ricordava James Dean. Un grande successo che gli rimarrà sempre incollato addosso. Lui stesso lo aveva sempre detto, non se lo sarebbe mai scrollato. Ma era giusto così. Perché era stato lui a crearlo.
Divorziato dalla moglie, Rachel Sharp, ha avuto due figli, Jack (1997) e Sophie (2000). Impegnato nel sociale, verrà ricordato anche per la sua lotta contro l’Aids.