Manuel Bortuzzo rompe il silenzio dopo la condanna a Lulù Selassiè: le prime dichiarazioni rilasciate
Lucrezia Hailé Selassié condannata a un anno e otto mesi per stalking nei confronti di Manuel Bortuzzo, il cui legale descrive la sua condizione emotiva come provata e fragile
Un recente processo con rito abbreviato ha portato a una condanna significativa nel mondo del gossip italiano. Lucrezia Hailé Selassié, conosciuta per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip e per essersi autoproclamata “principessa”, è stata condannata a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, per stalking nei confronti del nuotatore Manuel Bortuzzo. La sentenza, emessa dal gup del Tribunale di Roma, ha suscitato un ampio dibattito e attenzione mediatica, mettendo in luce le complesse dinamiche emotive che coinvolgono i protagonisti di questa vicenda.

La condanna ha segnato un punto di svolta per entrambe le parti coinvolte, ma le ripercussioni psicologiche per Bortuzzo, già segnato da un passato difficile, sono evidenti. Francesco Laurito, avvocato dell’atleta, ha rivelato nel corso di una trasmissione televisiva come il suo assistito stia affrontando momenti di grande fragilità emotiva. Nonostante la conclusione legale della vicenda, Laurito ha sottolineato che non ci sono vincitori in questa situazione. L’obiettivo primario è quello di permettere a Bortuzzo di ritrovare la serenità, lontano dai riflettori e dalle pressioni mediatiche. La richiesta dell’avvocato è semplice: silenzio, tempo e rispetto, affinché si possa chiudere un capitolo doloroso della vita del nuotatore.
Le parole di Laurito offrono uno spaccato della condizione psicologica di Bortuzzo, il quale è stato descritto come provato da eventi che avrebbero potuto essere affrontati in modo diverso. La relazione tra i due era iniziata con buone intenzioni, ma ha preso una piega inaspettata e negativa, che ha avuto conseguenze devastanti per entrambi. L’avvocato ha anche confermato che Bortuzzo ha deciso di non apparire in TV, preferendo ritirarsi dalla scena pubblica per proteggere il proprio benessere mentale.
Intanto, l’avvocato difensore di Selassié, Edoardo Albertario, ha mantenuto un profilo basso all’uscita dal tribunale. Ha invitato alla cautela nei commenti sulla sentenza, sottolineando che le motivazioni non sono ancora state rese note e che il processo non è definitivo. Albertario ha espresso delusione per la decisione, ma ha anche ricordato che si tratta di una fase ipotetica, in attesa di un’analisi più approfondita dei documenti legali. La posizione del legale suggerisce che potrebbero esserci ulteriori sviluppi in questa complessa situazione legale.
In un contesto di crescente tensione, Lucrezia Selassié ha scelto di esprimere la propria versione dei fatti attraverso i social media, annunciando l’intenzione di chiarire la sua posizione, spesso fraintesa dalla stampa. Anche se la sentenza di condanna è stata emessa, la vicenda non sembra essere del tutto conclusa, poiché si attende l’arrivo delle motivazioni ufficiali e potenziali ulteriori sviluppi legali. Ciò che emerge è un racconto intriso di emozioni e conflitti, in cui la giustizia ha avuto il suo corso, ma le cicatrici lasciate sulle vite delle persone coinvolte rimangono aperte e visibili.