Marco Carta: la Procura fa ricorso per il mancato arresto per il furto in Rinascente a Milano
Marco Carta: le cose si mettono male. La Procura di Milano fa ricorso contro il mancato arresto per furto in Rinascente
Marco Carta potrebbe non dormire più sonni tranquilli: la Procura di Milano ha fatto ricorso in Cassazione contro la mancata convalida dell’arresto per il furto in Rinascente a Milano. Il cantante, in compagnia di una sua amica, era stato fermato la sera di Venerdì 31 Maggio con sei magliette dal valore complessivo di 1200 euro
Marco Carta in un primo momento fu portato in questura, ma poi il giudice di Milano Stefano Caramellino ha deciso di non convalidare l’arresto per il cantante sardo, ma solo per la donna che era con lui. “Non può ritenersi legittimo”, questa la motivazione del giudice.
Il cantante è stato al tempo rinviato a giudizio per furto aggravato in concorso e a Settembre si svolgerà il processo. La colpevolezza dei due sarà discussa in aula e in quella sede saranno poi riportate le prove del furto.
In particolare, le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza potranno svelare qualcosa in più. La decisione del giudice che non ha convalidato l’arresto è data dalla testimonianza del cantante che si dichiara estraneo ai fatti.
I vigili che hanno effettuato l’arresto “non hanno visto alcunché dell’azione assertivamente ortiva” questa la motivazione del giudice. Ora però la Procura di Milano si oppone alla sentenza della Suprema Corte. Il ricorso è stato firmato dal pubblico ministero Nicola Rossato.
Marco Carta si era dichiarato innocente anche nel salotto di Barbara D’Urso, dove molto provato ha raccontato l’accaduto. A smentire le sue parole il padre della donna che invece è stata arrestata, l’uomo sostiene infatti che la figlia stesse coprendo il cantante.