“Mi hanno messo la testa anche nel water, ora sono felice con il mio compagno” l’amato cantante di Amici lo rivela solo ora
Virginio Simonelli racconta il suo percorso di vita e carriera a Verissimo, affrontando temi come il bullismo, l'identità e il potere salvifico della musica nella sua rinascita personale.
Virginio Simonelli, noto cantautore e vincitore del talent show Amici nel 2011, è stato ospite sabato 2 novembre del programma Verissimo. Durante l’intervista con Silvia Toffanin, ha condiviso il suo personale percorso di crescita e ricerca della propria identità. Oltre ad approfondire la sua carriera musicale, ha affrontato temi significativi come il bullismo e l’importanza di accettarsi per quello che si è.
La carriera internazionale tra Italia e Miami
Virginio Simonelli ha rivelato di vivere tra l’Italia e Miami, una città che ha avuto un impatto notevole sulla sua carriera artistica. Non solo si è affermato come cantautore, ma è anche un autore prolifico, scrivendo per artisti di fama come Laura Pausini. Con Pausini ha collaborato per un brano che le ha permesso di vincere un Latin Grammy nel 2018. Oltre a Laura, ha composto canzoni per altri artisti di rilievo, tra cui Fiorella Mannoia e Alessandra Amoroso. La sua versatilità e creatività lo hanno portato a esplorare diversi generi musicali, contribuendo così al suo successo e alla sua reputazione nel panorama musicale internazionale. La vita a Miami, con la sua cultura e il suo ambiente, ha ulteriormente arricchito la sua ispirazione, permettendogli di fondere le influenze musicali italiane con quelle americane, creando così un’unione unica nelle sue composizioni.
Dalla sofferenza alla rinascita
Durante l’intervista, Simonelli ha condiviso esperienze personali significative, rivelando le difficoltà che ha affrontato nella sua infanzia e adolescenza. Ha descritto la sensazione di sentirsi “diverso” rispetto agli altri e come questa diversità fosse spesso percepita negativamente. Secondo le sue parole, «Abbiamo il diritto di essere noi stessi, anche disobbedendo a quello che magari le persone attorno a noi non comprendono». Questo messaggio sottolinea l’importanza dell’autenticità e della libertà di espressione, valori che ha imparato a riconoscere nel corso della sua vita. La sua storia rappresenta un esempio di resilienza, in quanto è riuscito a trasformare le esperienze di sofferenza in un’opportunità di crescita personale e artistica, dimostrando che le avversità possono essere superate attraverso la forza interiore e la determinazione.
Il bullismo
Virginio ha affrontato anche il tema del bullismo, condividendo le esperienze dolorose che ha vissuto a causa del suo orientamento sessuale. Ha raccontato episodi di bullismo che lo hanno segnato profondamente, inclusi momenti drammatici come quando «mi hanno messo anche la testa dentro al water». Questo tipo di emarginazione era diffuso anche se il termine “bullismo” non era ancora ampiamente riconosciuto. Simonelli ha sottolineato l’importanza del supporto familiare, esprimendo gratitudine verso i suoi genitori che, comprendendo il suo disagio, lo hanno incoraggiato a intraprendere un percorso terapeutico. Ha rivelato che nei momenti più bui, la soluzione sembrava essere l’autodistruzione, ma grazie al sostegno ricevuto, è riuscito a trovare la forza per andare avanti e affrontare le sue paure.
La musica come salvezza
In un periodo di grande difficoltà, la musica è diventata per Virginio Simonelli una vera e propria salvezza. Sul palco ha trovato un ambiente in cui non si sentiva giudicato ma accolto, scoprendo che il suo messaggio musicale riusciva a toccare il cuore delle persone. «Vedevo che le persone mi capivano e mi sono detto, forse non sono sbagliato, magari tutti siamo sbagliati o perfetti a modo nostro». La sua musica ha rappresentato un mezzo di espressione attraverso il quale ha potuto trasformare il dolore in arte, comunicando emozioni e storie che risuonano con tanti. Questa connessione con il pubblico ha contribuito a rafforzare la sua identità artistica e personale, rendendo la musica non solo un lavoro, ma una vera missione di vita.
Il primo amore
Virginio ha parlato anche del suo primo amore, che risale ai primi anni di liceo. All’epoca, si sentiva impotente nell’esprimere i suoi sentimenti, evitando gesti affettuosi come tenersi per mano o baciarsi in pubblico, sia con ragazzi che con ragazze. Oggi, dopo un lungo percorso di accettazione, è fidanzato da cinque anni con Nicola, che non solo è il suo compagno, ma anche il suo manager. I due vivono insieme a Miami, dove hanno costruito una vita condivisa, rappresentando un esempio di amore e sostegno reciproco in un mondo che può essere spesso difficile da navigare per chi è diverso.