Nicolò Scalfi racconta il retroscena su come ha ricevuto i soldi vinti a Caduta Libera
Sono passati due anni dalla vincite di Nicolò Scalfi a Caduta Libera, ora il concorrente racconta i retroscena
Sono passati due anni da quando Nicolò Scalfi ci ha regalato delle vittorie esilaranti a Caduta Libera, il quiz condotto da Gerry Scotti. Il ragazzo è tornato a casa con un bottino di oltre 700.000 euro, dopodiché si è ritirato dal grande schermo per tornare ad inseguire i suoi sogni.
Il ragazzo, oggi, è tornato a parlare di quel periodo a Tv, Sorrisi e Canzoni e, in un’intervista, ha raccontato anche di come ha speso tutti quei soldi. Per prima cosa una vacanza a Barcellona e poi ha proseguito gli studi. Ma il bottino, in effetti, era sostanzioso:
Tra le due vittorie ho vinto circa 760 mila euro, ma non so dirti la cifra esatta perché è passato tanto tempo e poi c’è stata anche la vittoria del Torneo dei campioni.
La cosa che più ha fatto ridere i telespettatori e i lettori del magazine è stato il racconto di come ha ricevuto i soldi. Letteralmente firmando per un pacco:
Si trattava però di gettoni d’oro e quindi la consegna è stata un po’ particolare. La prima volta è arrivato a casa il corriere, tipo pacco di Amazon, con 200 mila euro in gettoni d’oro. Ho “preso visione”, come da prassi, dopo di che potevo scegliere se incassarli materialmente, e farne ciò che volevo, oppure ricevere un bonifico. Ho scelto questa seconda soluzione, anche se la cifra è diminuita per via della tassazione e del tasso di cambio.
Il ragazzo non esclude neanche un ritorno in tv, amante dei quiz, simpatico e versatile, potrebbe essere di nuovo protagonista di qualche altro show televisivo:
Certo che ne farei un altro. Quindi fosse per me, sì. Me lo hanno chiesto in tanti. Tra qualche anno voglio provare a partecipare ad altri programmi, ma bisogna vedere se mi prenderanno in considerazione. Inoltre so che bisogna aspettare un “tot” di tempo dall’ultima partecipazione oppure accordarsi con la produzione del programma a cui si è partecipato per avere il via libera. Insomma, anche nei quiz c’è un patto di non concorrenza.