Nome di Donna: il film contro gli abusi sul lavoro
In occasione della Festa della Donna, celebrazione che ci ricorda quanto ogni giorno le donne siano figure tanto importanti quanto minacciate da una costante sete di potere da parte di una società maschilista incapace, ancora oggi, di riconoscere nella stessa concezione di essere umano il diritto di avere diritti, arriva il film manifesto Nome di Donna.
Marco Tullio Giordana firma la regia di una pellicola che parla degli abusi sul posto di lavoro che molte, troppe, donne al mondo devono sopportare ogni giorno. Abusi per i quali si è costretti a restare in silenzio, vivere nel terrore, nella paura di perdere tutto, subendo giorno dopo giorno. Ma con Nome di Donna, Giordana porta al cinema, grazie anche alla sua protagonista, Cristiana Capotondi, la storia di una donna che non si arrende, che combatte e che è disposta a perdere tutto pur di diventare un simbolo per tutte le altre donne, pur di far capire che il tempo del silenzioso e della sopportazione è finito e che ora è arrivato il momento di agire.
Questo film parla delle molestie sul luogo di lavoro, tema balzato di recente agli onori della cronaca ma nascosto per anni sotto il tappeto. Non è un film di “denuncia”, l’ultima cosa al mondo che m’importa è fare il moralista. Il film indaga più che sul “fatto”, sul sasso lanciato nello stagno, sulle conseguenze che ne derivano, sui cerchi che si allargano fino a lambire sponde anche molto lontane. Una di queste è l’ostilità che immediatamente avvolge la vittima, l’insinuazione che “se la sia cercata”, la solitudine in cui si trova chi non intende sottostare. Un film che racconta l’omertà, la compiacenza, il disonore generale e il coraggio invece di una giovane donna che sfida tutto questo e si ribella dimostrandosi più forte del luogo comune.
Afferma il regista del film, che vedremo nelle nostre sale proprio l’8 Marzo grazie a Videa. In attesa del film, scopriamo qualcosa di più con la prima clip rilasciata in questi giorni:
Sinossi
Nina (Cristiana Capotondi) si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in un’appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità.