Nota influencer condannata a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Il suo avvocato dichiara: “Faremo certamente ricorso”
Christina Bertevello condannata per pestaggio ad un coetaneo
3 anni e 4 mesi di reclusione. É questa la condanna per Christina Bertevello, la nota influencer accusata di aver preso parte al pestaggio di un ragazzo di 19 anni. La vicenda risale a tre anni ma la condanna definitiva è arrivata solamente ora. Ma l’influencer non è l’unica ad essere stata condannata.
Insieme a Christina Bertevello sono stati condannati altri ragazzi. Tra questi il fidanzato della nota influencer, Omar Ampollo. Stando alle notizie circolanti, però, pare che il giovane abbia patteggiato. L’accusa della condanna è di aver preso parte al pestaggio di un ragazzo 19enne per un debito di droga.
Infatti, la nota influencer e il gruppo di persone coinvolte nella vicenda avrebbero preso parte al pestaggio del giovane in provincia di Varese. Stando alle ricostruzioni, il gruppo di persone avrebbe attirato il 19enne in una zona isolata. A quel punto, tutti avrebbero agito legandolo ad un albero e minacciandolo con un trapano.
Dopo il pestaggio, la stessa Christina Bertevello avrebbe accompagnato il giovane a prelevare 800 euro, cifra che sarebbe servita a saldare il debito di droga. Dopo la condanna, la stessa influencer ha commentato la sua pena con queste parole:
Al massimo farò un po’ di servizi sociali, non che mi dispiaccia.
Essendo infatti incensurata, la sua difesa è determinata a chiedere il ricorso.
Christina Bertevello, la confessione della nota influencer sul caso Genovese
Recentemente l’influencer ha confessato di essersi confrontata con alcune ragazze ospiti delle feste a Terrazza Sentimento, esponendosi quindi sul caso Genovese. Questo è stato il racconto della nota influencer:
Ho parlato con alcune ragazze che andavano alle feste di Genovese, ma non vogliono dire nulla, non vogliono esporsi. Mi hanno raccontato che accadevano cose scabrose e le metodiche di stupro sulle ragazze. Erano a conoscenza tutti di certe regole. Mi hanno detto che a un certo punto a queste feste in un clima goliardico uscivano delle manette, poi magari una ragazza veniva legata e le veniva offerta una riga di una sostanza che poi magari era un’altra. Poi finiva in camera da letto.