Procida e i luoghi de Il Postino raccontati da me!!
Andare a Procida per rivivere le emozioni e i luoghi del film Il Postino e scoprire che c'è molto di più...
Eccomi qui, quest’anno per le mie vacanze ho scelto Procida, dopo aver rivisto per l’ennesima volta Il Postino ho deciso che era arrivato il momento di visitarla.
L’isola si presenta meno selvaggia e amena di quanto appaia nel film, molti più abitanti e molte più costruzioni di quanto mi aspettavo, ma in fondo sapevo che le scene dedicate al paesaggio erano stato girate perlopiù a Salina e non qui.
Procida è un’isola in apparenza ostile, meno accogliente di una Capri o un’Ischia, così profondamente campane.
Dico in apparenza perchè se si ha l’intelligenza e la pazienza di farsi ben volere, è una realtà con un grande cuore e una calda disponibilità.
Guardo le persone del posto, studio i procidani e vedo in loro anni e anni di soprusi e violenze politiche legate ad una mal gestione amministrativa e sociale che ancora oggi li tormenta.
Cerco di tornare indietro al 1952 anno in cui Pablo Neruda, el poeta del pueblo y del amor, venne esiliato su questa isola di pescatori.
A quell’epoca doveva essere davvero splendida, così diversa dal contesto che la circonda.
Ma torniamo alla mia vacanza nel cuore del set del film.
Prima tappa obbligata Pozzo Vecchio, la spiaggia de Il Postino.
Una baia magica, hai presente qual’è? è quella dove Troisi (il postino Mario) passeggiando con Neruda impara a fare una metafora e dove recita la poesia del poeta alla sua Beatrice, una giovanissima Cucinotta.
Qui c’è un lido ben organizzato e una porzione di spiaggia libera, ma la sorpresa è aldilà di un breve passeggiata tra gli scogli. Qui c’è una piccola spiaggetta quasi sempre deserta con tanto di grotta, uno spettacolo della natura.
Altra tappa obbligata è il borgo di pescatori ripreso più volte nel film: Marina di Coricella.
Qui si respira aria di set, è esattamente come appare nella pellicola, l’edilizia massiva e le ristrutturazioni (orribili) degli ultimi anni non l’hanno intaccata, è un piacere passeggiare per le sue insenature.
Sempre qui, precisamente in via Marina di Corricella 43, si trova anche il famoso bar di Beatrice, oggi La Locanda del Postino.
Ovviamente entrando non si ritrova la stessa atmosfera anni ’50 del film (gli interni furono ricostruiti interamente a Cinecittà), ma si manga benissimo e i proprietari sono amabilissimi, se ti capita di andarci chiedi di Vincenzo, sapr darti moltissimi consigli utili sull’isola.
L’ufficio postale dove lavora Mario si trova invece in Piazza dei Martiri 8 e la chiesa della processione è la Chiesa della Madonna delle Grazie, in questo borgo è tutto molto bello e autentico.
Procida, che a detta di molti è un’isola molto tranquilla, in realtà ha una fervida vita culturale, ogni sera si organizzano iniziative di tutti i tipi e per tutti i generi di persone e di età.
Ieri sera ho partecipato ad una passeggiata notturna romantica organizzata dall’associazione culturale Vivara che, attraverso una manifestazione di teatro itinerante del gruppo Kelios strutturata in 5 atti, portava il pubblico a scoprire le bellezze naturali dell’isola a lume di candele e torce, un’esperienza mai provata, troppo difficile da trasmettere a parole, incredibile!!
Insomma un viaggio qui ne vale davvero la pena.
In questo momento in cui scrivo sono seduta sullo scoglio ai piedi del faro dell’isola che regala una vista mozzafiato, la civiltà e la sua frenesia sembrano così lontane viste da qua… mi chiedo: volevo rivivere quella pace e quell’emozione viva così ben descritta nelle parole di Neruda? Credo proprio di esserci riuscita!!