Selfie alla camera ardente di Maurizio Costanzo: ecco chi è l’autore
L'uomo, riconosciuto dai suoi concittadini ha chiuso ogni profilo social.
C’è un video che ha indignato l’Italia intera ed è stato girato la scorsa settimana alla camera ardente per la morte di Maurizio Costanzo. Frame in cui si vede un uomo che dopo aver dato l’ultimo saluto al giornalista e aver dato le condoglianze a Maria De Filippi, gli chiede un selfie.
Maria impassibile non è riuscita a dire di no accettando lo scatto. Quella foto è stata poi anche pubblicata sui social scatenando la polemica di chi si chiede fino a che punto ci si può spingere in nome di qualche like.
Come raccontato dal Corriere della Sera, il protagonista del gesto è stato riconosciuto da alcuni suoi conoscenti: si tratta di un emiliano, precisamente di Boretto. Alcuni suoi concittadini lo hanno riconosciuto e lui, non abituato a tanto clamore mediatico, prima ha eliminato immediatamente la foto incriminata, poi ha anche chiuso tutti i suoi profili social, immaginiamo per la mole incredibile di insulti che gli sono arrivati.
Ma c’è anche la testimonianza di chi ha viaggiato in treno con lui ed ha scritto il suo racconto su Facebook. Stiamo parlando di Michele Dalai, amministratore delegato della squadra parmense Zebre Rugby.
“Sono in treno con il tizio che si è fotografato con Maria De Filippi – si legge nel post di due giorni fa -. Lo so perché continua a parlarne al telefono tra un ‘voglio morire’, un ‘non mangio più’ e una risata. Gli hanno anche proposto di monetizzare il fattaccio. Ha messo una mascherina chirurgica per non farsi riconoscere” – ha scritto.
E ancora: “In due ore di viaggio ha affrontato mille temi e fatto seimila ipotesi sulle cose mirabolanti che potrebbero accadergli, per esempio grazie a un suo amico dirigente delle Poste sa che non deve rispondere a domande di Striscia la Notizia né a quelle delle Iene. In tutto ciò nemmeno per un secondo ha detto di aver fatto una stronzata. Non una volta. Ora però dice che non ha mai avuto tante visualizzazioni” – ha concluso.