Selvaggia Lucarelli, le commoventi parole sulla mamma malata di Alzheimer: “Malattia crudele”
Selvaggia Lucarelli si lascia andare a un lungo e commovente sfogo nei confronti della malattia che ha colpito sua madre
Selvaggia Lucarelli racconta in un lungo e commovente post la malattia che la madre sta affrontando ovvero l’Alzheimer. La famosa giornalista di lascia andare a delle toccanti dichiarazioni dove mostra in prima persona quanto questa malattia sia subdola e orribile.
Da circa sei anni Selvaggia aiuta la sua mamma ad affrontare questa condizione con grande coraggio e con estrema delicatezza. Parole importanti e piene di significato quelle che la giornalista ha voluto condividere all’interno del suo profilo Instagram che, in poche ore ha catturato l’affetto e le solidarie di centinaia di follower.
Senza veli e senza nascondere le difficoltà, la giornalista racconta quanto sia complicato affrontare una patologia così difficile e debilitante. Giorno dopo giorno da più di 6 anni, la mamma di Selvaggia sta affrontando la sua lotta contro l’Alzheimer che, spesso la porta a non essere più lei.
Selvaggia Lucarelli, le commoventi parole sulla mamma malata
La famosa giornalista all’interno del suo lungo post Instagram afferma: “L’Alzheimer è una malattia crudele. Rade al suolo il futuro, inebetisce il presente. Lascia in piedi qualche edificio del passato. Mescola il tempo e le sequenze, si colloca nell’oggi un viaggio fatto da bambini, si ricorda un viaggio che non si è fatto mai, si descrive un ritorno da un luogo che non esiste”.
“Poco prima del Covid ho portato mia madre a vedere l’area di CityLife qui a Milano. “La conosco, qui ci sono stata in gita da bambina”, mi diceva. Succede, nella prima fase dell’Alzheimer, che si entri spesso in conflitto col malato, che si finga che sia solo una persona un po’ confusa” prosegue Selvaggia Lucarelli.
“Mia madre, due anni fa, era già in una fase avanzata della malattia, discutere non aveva senso. […] Non serviva contraddirla, non era più lei. Non c’era più mia mamma per come l’ho conosciuta, così attenta alla verità, così libera nelle sue idee e così borghese nelle sue paure, così curiosa, ironica”.
“Le ho parlato come se fosse ancora lì, senza sconti. E ho capito che qualcosa, nel marasma dei ricordi che si mescolano, sopravvive alla malattia e a quel qualcosa, chi accudisce, si deve attaccare con tutta la forza che ha”.