Serena Enardu presa di mira: auto incendiata per la seconda volta
Per la seconda volta nel giro di pochi mesi l'auto di Serena Enardu va in fiamme
Durante la scorsa notte, l’auto di Serena Enardu è stata incendiata a Quartu Sant’Elena, nel Cagliaritano, fuori casa sua. Intorno alle ore 22.30 una Land Rover è finita in fiamme. Secondo quanto riferisce l’ANSA qualcuno ha sparso del liquido infiammabile sul mezzo e, una volta appiccato il rogo, è scappato. Alcuni residenti hanno assistito alla scena e hanno prontamente chiamato il 115. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco, si è recato il Commissariato locale.
Disavventura per Serena Enardu: le Forze dell’Ordine hanno aperto le indagini
Nel giro di poco tempo le unità accorse hanno domato le fiamme. Vicino al veicolo sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile. Le Forze dell’Ordine hanno disposto le indagini per scoprire i responsabili del reato.
Il tira e molla con Pago
Serena Enardu è un volto celebre del piccolo schermo. Dopo aver ottenuto la notorietà a Uomini e Donne, la bella sarda è tornata sotto le luci della ribalta lo scorso anno, quando, con il compagno Pago, ha partecipato a Temptation Island.
Successivamente alla rottura nello show prodotto da Maria De Filippi (e condotto Filippo Bisciglia) i due hanno animato le vicende della Casa del Grande Fratello Vip 4. La donna si è da mesi rintanata nella sua Sardegna, dove gestisce la sua attività nel campo della telefonia mobile e collabora con vari brand di moda e cosmetica.
Ferragosto poco sereno
La vettura della donna era già finita incendiata a ridosso dello scorso Ferragosto. Quella spiacevole scoperta lei la aveva commentata in un video in diretta dalla spiaggia.
Serena Enardu: polemiche per la torta con la svastica
All’epoca dei fatti, l’episodio aveva seguito le polemiche provocate dalla torta con la svastica di un compleanno, che aveva visto nell’occhio del ciclone sia lei sia la sorella gemella Elga. Diverse le rimostranze accompagnate, a suo dire, pure da minacce di morte, al punto da far ipotizzare che potesse essere conseguenza dell’imperante odio sui social network.