Serendipity: quando si dice “era destino!”
Credi nel destino? Credi nel potere della casualità? Se il cinismo e la razionalità non si sono totalmente impossessate di te, questa sera su RaiTre alle 21.05 c'è un film che fa al caso tuo: Serendipity, quando l'amore è magia... così, giusto per sognare un po'!
Serendipity è una parola dal suono magico. Di fatto racchiude in sè una sottile magia perché significa trovare in modo inatteso ciò che non si sta cercando, ma che spesso si rivela essere molto importante.
È una parola inglese di difficile traduzione, connessa ai concetti di casualità, destino, apertura al nuovo e all’imprevisto.
Si dice che derivi dal nome del re e filosofo dello Sri Lanka Serendip, che, per educare i figli, impose loro di partire per un viaggio al termine degli studi.
La parola serendipity ha dunque una connotazione fortemente legata al viaggio, nell’esperienza umana è la vita stessa il grande viaggio, non credi?
Ma Serendipity, in onda questa sera su RaiTre alle 21.05 è anche un film, una commedia romantica e serena, strettamente legata al caso e al potere del destino.
Eccoti un pò di trama: siamo a New York, periodo natalizio e in un’indaffarata giornata di shopping invernale, Jonathan Trager incontra Sara Thomas mentre entrambi cercano di comprare lo stesso paio di guanti.
Lui vuole regalarli alla fidanzata, lei invece vuole tenerli per sè. I due trascorrono le ore successive passeggiando insieme per Manhattan, pattinando in una pista e chiacchierando: una mutua attrazione è innegabile.
Alla fine della serata, Jonathan le suggerisce di scambiarsi i numeri telefonici, ma Sara rifiuta, proponendo di permettere al fato e al destino di guidare il loro futuro.
Se loro sono destinati a stare insieme, gli dice, troveranno il modo di rientrare l’uno nella vita dell’altra. Entrambi scrivono il nome e numero su un oggetto: lui su una banconota da cinque dollari (che viene subito spesa), e lei su una copia de L’amore ai tempi del colera (che il giorno dopo andrà a rivendere).
Se entrambi rientreranno in possesso di questi, vorrà dire che il destino li vorrà insieme. Come se non bastasse decidono di fare un’ulteriore prova, prendendo entrambi un ascensore diverso per vedere se premeranno lo stesso numero di piano.
Entrambi spingono il 23 ma Jonathan ha un contrattempo e giunge troppo tardi, Sara se n’è già andata, ma lascia un guanto: ora entrambi ne hanno solo uno.
Passano 10 anni e Jonathan sta festeggiando i preparativi per il suo matrimonio con Halley, le rispettive famiglie, il miglior amico Dean e relativa fidanzata.
Ogni volta che passa davanti ad un mercatino cerca sempre però quel libro, ed inizia a percepire strane coincidenze, che gli ricordano Sara e che lui interpreta come dei segni del destino.
Nel frattempo anche Sara è in procinto di sposarsi con il musicista New Age Lars.
Lui è molto preso dalla prossima tournee, lei si sente trascurata ed inizia a pensare a Jonathan.
Jonathan cerca di rintracciare Sara, ma una serie di situazioni lo portano a realizzare che tutto ciò è una follia e deve concentrarsi sul suo matrimonio e sulla futura moglie, Halley.
Nonostante ciò Jonathan continua ad avere la testa altrove, durante le prove per il matrimonio lei gli regala un libro, non un libro qualsiasi, ma quel libro.
Nel frattempo anche Sara è nella Grande Mela. Ha convinto Lars di aver bisogno di ricaricare le batterie e, regalando un viaggio all’amica Eve, gira per la metropoli nel tentativo di rintracciarlo.
Nonostante innumerevoli coincidenze, anche Sara si rassegna a tornare da Lars, ma sull’aereo vede una persona maneggiare proprio la banconota con l’indirizzo di Jonathan.
Rinuncia al volo e rintraccia il suo appartamento, ma scopre che lui non c’è, corre disperata al matrimonio, ma non lo trova neppure lì: la cerimonia è stata annullata.
Jonathan è steso sulla stessa pista di pattinaggio di tanti anni prima, fissa le stelle tenendo vicino il guanto, all’improvviso si vede lanciare l’altro, alza lo sguardo e si ritrova accanto Sara.
È un film? Sì è decisamente un film, ma non ti è mai capitato di rincontrare qualcuno in una situazione apparentemente assurda? Imprevista? Non hai mai detto: ”era destino”?
A me è successo, ed è stato incredibile. Fatalismo a parte, se il destino decide che qualcosa deve accadere, accadrà: è una certezza!