“Sono sollevato” Fedez vince in tribunale!
Fedez si è detto "sollevato" per l'assoluzione, dichiarando di aver sempre creduto nella giustizia. Forse, però, non è finita qui.
Telenovela Fedez-Codacons, l’ennesima puntata va in onda. Anzi, in tribunale. A Roma, infatti, i giudici hanno prosciolto Fedez dall’accusa di calunnia nei confronti del Codacons. Il PM, durante l’udienza di oggi, ha chiesto il “non luogo a procedere” per il rapper, ponendo fine al processo iniziato nel 2020.
Erano anni che questo contenzioso andava avanti, un caso utilizzato più volte utilizzato per tacciare Fedez come un piantagrane per l’ente di tutela dei consumatori. Fedez era stato imputato per aver accusato il Codacons di aver pubblicato un banner ingannevole sul proprio sito web durante la pandemia da Covid-19.
Il cantante sosteneva che i fondi raccolti dall’associazione non sarebbero stati utilizzati per costruire reparti ospedalieri per i malati di Covid, come invece veniva pubblicizzato. In effetti, alla fine, Fedez ha avuto ragione sulla buona fede nell’aver interpretato scorrettamente il banner sul sito di Codacons. Non c’era una volontà di danneggiare un ente ma quella di esprimere un’opinione.
Nel corso dell’udienza preliminare, Fedez ha avuto modo di rispondere alle domande della gup Marisa Mosetti per un’ora e mezza, fornendo la sua versione dei fatti e le motivazioni che lo avevano spinto a denunciare il Codacons.
Le ragioni per cui il Tribunale ha assolto Fedez non sono state ancora rese pubbliche. Tuttavia, è possibile ipotizzare che il giudice abbia ritenuto che le sue accuse nei confronti del Codacons fossero basate su una convinzione sincera, seppur errata, e non su un intento di danneggiare l’associazione.
Fedez si è detto “sollevato” per l’assoluzione, dichiarando di aver sempre creduto nella giustizia. Il Codacons, invece, ha annunciato il ricorso in appello. Il caso ha diviso l’opinione pubblica tra chi difendeva l’operato del rapper, addirittura denunciato per calunnia, e chi si è scagliato contro Fedez perché eccessivo e presuntuoso contro l’ente. Indipendentemente dalle diverse opinioni, però, l’assoluzione del cantante rappresenta un “lieto fine” (anche se arriverà il ricorso in appello) che, per il momento, resta un segnale importante della libertà di espressione e del diritto di critica.