Stefano D’Orazio, altro pesante lutto per la ex moglie: il messaggio di Roby Facchinetti
A darne l'annuncio è stata la stessa Tiziana Giardoni su Facebook
Non c’è pace per Tiziana Giardoni. Fresca della scomparsa di Stefano D’Orazio, avvenuta solamente qualche settimana fa a causa del Coronavirus, la donna affronta un altro dramma.
Ennesimo duro colpo al cuore per l’ex moglie di Stefano D’Orazio
Dopo la morte del marito, nel corso della notte l’ha lasciata pure il padre, come lei stessa ha annunciato condividendo una fotografia su Facebook con il compianto marito e il genitore. Tiziana si chiede cosa faranno loro due lassù. La vita le ha portato via i suoi due grandi amori. Rivolgendosi al papà, appena salito in cielo, gli scrive che lo ha amato tanto e lo amerà per sempre.
Roby Facchinetti e famiglia accanto con l’affetto
Di prima mattina, Tiziana Giardoni ha caricato uno scatto sulla sua pagina social. Nel mentre, arrivano i messaggi di condoglianze e vicinanza degli ex membri della band, come Roby Facchinetti, sempre su Facebook.
Che Dio – si legge – le permetta di trovare la forza di sopportare anche la perdita dolorosissima del suo adorato papà. Lui, Giovanna, i suoi figli le stanno accanto con tutto il loro affetto.
La poesia per la giornata contro la violenza sulle donne
Nella giornata contro la violenza sulle donne, caduta ieri, proprio l’ex moglie di Stefano D’Orazio aveva postato una poesia scritta dal musicista l’8 marzo 2019. La donna ha inteso svelare il pensiero scritto dal batterista. Riferendosi a chi crede di farla franca con un misero gesto, Stefano invitava a pensare un attimo e fare un piccolo esame di coscienza.
Stefano D’Orazio: dalla parte delle donne
Non sono certamente loro – proseguiva D’Orazio – i violenti, gli intolleranti, i gelosi e i possessivi. Non sono di sicuro loro a prevaricare l’altro sesso. Solo loro quelli buoni. Quelli che, invece, rendono la vita impossibile alla vita delle loro compagne. Che affollano i telegiornali con le loro gesta eroiche da maschietti irrisolti. Quelli che urlano, che cercano di imporre il loro pensiero. Ecco – concludeva – sono certamente loro i mostri.