The Hole: cosa c’è dietro al Buco?
Filippo Strocchi ci racconta il vero significato di The Hole
E’ troppo riduttivo chiamarlo spettacolo; The Hole, letteralmente Il Buco, è molto di più: cabaret, nightclub, teatro, arte circense, festa, tutto in un unico spettacolo.
The Hole, produzione spagnola che ha già conquistato oltre un milione di spettatori in Spagna e Messico, i primi di dicembre è approdato al teatro LinearCiak di Milano dove, seppur con un po’ di fatica iniziale, si è distinto per la sua unicità.
Di fatto, lo spettacolo irriverente, provocatorio e ironico, inizialmente, non è stato capito dal pubblico italiano, troppo pudico, convenzionale e poco abituato alla nudità integrale e alla spudorata libertà sessuale, ma pian piano è riuscito a entrare nei cuori del diffidente pubblico di casa nostra, che alla fine di ogni spettacolo esce dal teatro divertito ed emotivamente coinvolto.
Il cast è a dir poco spettacolare: cantanti, ballerini, trapezisti, non c’è performance che rasenti la mediocrità. Il protagonista, edonista sfrenato anticonvenzionale padrone di casa, organizza idealmente una festa e, poco a poco, presenta alla platea i suoi ospiti.
La scenografia di The Hole è caratterizzata da una bocca gigante, centro nevralgico di quest’orgia emozionale.
Il protagonista è l’italiano Filippo Strocchi, un performer completo: canta, balla, recita, tiene il palco con una padronanza da fare invidia ai grandi del panorama teatrale internazionale, degno erede del creatore, nonché protagonista spagnolo, Paco Leòn, che ha reso grande la produzione.
Siamo andati in spedizione nel backstage del Ciak, tra parrucche, lustrini, stivali di vernice, chili di trucco e abiti di scena, abbiamo cercato di scoprire cosa c’è dietro al Buco: ecco cosa ci ha raccontato l’ospitale “Padrone di casa”.
Ciao Filippo, di The Hole si sono dette tante cose, alcune molto vere, ma non sempre è stata resa giustizia allo spettacolo. Da parte di chi lo fa, che cos’è The Hole?
E’ un’esperienza più unica che rara, uno spettacolo molto nuovo, forse il pubblico italiano non è abituato a vedere un prodotto del genere, tanto è vero che quando abbiamo lavorato sul copione ci sono stati tanti tagli, abbiamo anche rivisato alcune cose, proprio perchè non ci aspettavamo una reazione molto calorosa del pubblico, cosa che in realtà pian piano sta succedendo. Grazie al passaparola lo spettacolo sta riscontrando molto successo, The Hole vuol dire entrare in un mondo particolare, vuol dire lasciare a casa tutte le preoccupazioni, lasciarsi andare, divertirsi e godere di quelle cose che per pudore, molto spesso, non si riescono a vivere.
Non credi che il pubblico italiano andrebbe educato a una maggiore libertà di espressione?
Assolutamente sì, io personalmente ho riscontrato dei commenti sonori di indignazione dal pubblico del tipo “Che schifo!”, in realtà io credo che in questo spettacolo c’è molta meno volgarità che in altri spettacoli perchè siamo completamente limpidi e trasparenti in quello che facciamo, non c’è nessuna maschera. Anche nei confronti dei ragazzi che effettuano un nudo totale c’è chi ha osato dire: “Ma non vi vergognate!!”, ma loro la vergogna l’hanno lasciata a casa il primo giorno di prove. Questi artisti danno tutti loro stessi al pubblico in maniera scherzosa e carina, non c’è nulla di volgare.
Tu interpreti il personaggio principale, qual è l’aspetto più difficile da gestire?
Visto che c’è stato un adattamento dallo spagnolo all’italiano, l’aspetto più difficile per me è stato gestire quegli sketch comici che da un lato dovevano rispettare lo humour della produzione originale spagnola e dall’altro dovevano risultare comprensibili e divertenti anche per il pubblico italiano. E’ stato davvero complicato, man mano abbiamo cambiato un sacco di cose e adesso funziona molto bene e il pubblico si diverte tantissimo.
Cosa c’è dietro Il Buco?
Il vero significato di The Hole, sta nel monologo finale: bisogna veramente stare nel buco per uscire dal buco. Viviamola tutta questa vita, cerchiamo di capirla in toto. The Hole è una festa e tutti gli artisti sono miei invitati, il punto di arrivo della festa non è altro che la depressione, passiamo dalla gioventù alla vecchiaia, per questo se riusciamo a vivere a pieno la vita riusciamo davvero ad apprezzarla in toto… La mia opinione personale è sperimentare davvero tutto, senza aver paura delle convenzioni, di tutte quelle cose che ci censurano l’esistenza.
Photo credits: redazione bigodino.it ; ufficio stampa Showbees