UeD, Valentina Autiero sbotta: “Mi fate ridere”
Valentina Autiero sbotta contro chi l'ha diffamata nell'ultimo periodo: "Mi fate ridere"
Lo studio di UeD è stato abbandonato da Valentina Autiero da diverso tempo ormai. L’addio è doloroso e sofferto, sia per lei che per il pubblico. Ma Valentina tiene fede alla sua decisione e continua a tenersi a distanza dalla tv e si rintana nel comfort della sua privacy.
Nonostante questa scelta di vita, a debita distanza dai riflettori, Valentina ha un folto seguito sui social. I fans sono molto affezionati alla dama e riescono ad avere notizie su di lei attraverso le foto postate su Instagram. Ovviamente, tra i molti sostenitori della Autiero, si annidano anche persone che invece non vogliono altro che criticarla.
Purtroppo i protagonisti di UeD attirano a sé molte polemiche e per questo Valentina spesso si ritrova nell’occhio del ciclone. L’ex dama del parterre femminile, però, non è certo tipo da farsi mettere i piedi in testa. Stanca delle continue frecciate e dei commenti, la Autiero ha risposto per le rime a tutti gli haters.
Queste le dure parole che la dama ha riservato a chi la critica: “In realtà mi fanno ridere certe cose, perché se uno usa i social solo per fare pubblicità che noia, se li usa per condividere un malessere che ha e chiede qualche consiglio, poveraccia c’è gente che sta per morire. Se uno fa vedere che fa sport e va in piscina non va bene perché gli altri lavorano. Se mettiamo delle foto su Instagram non va bene neanche, perché siamo esibizionisti“.
E ancora: “Donnacce che ci facciamo sparlare per il nostro corpo. È triste da dire ma molto spesso sono donne anche grandi dell’età di mia madre, che hanno nipoti e figli che usano Instagram. Per fortuna c’è quella parte di follower che, come me, quando guardo gli altri, gode per le cose che facciamo”. Infine, la stoccata della dama: “Per tutti coloro che pensano, parlo per me, che fortunata, che vita che fa, non è tutto così purtroppo. Anzi in alcuni casi mi basterebbe solo una cosa, rispetto magari e chiudo qua” .