Vittoria Schisano sbotta a Serena Bortone: “Non sei una buona padrona di casa”

Tensione e discussione in diretta tra Serena Bortone e Vittoria Schisano: la conduttrice ha messo decisamente a disagio l'ospite

Momenti di tensione nella trasmissione di Serena Bortone “Oggi è un altro giorno”. Ospite in studio, reduce dall’esperienza di Ballando con le Stelle, Vittoria Schisano che non si è sentita affatto a suo agio.

L’attrice, dopo che Serena Bortone ha mandato in onda un suo vecchio filmato, è rimasta visibilmente male e si è indispettita con la conduttrice. La clip fa riferimento a un vilm con Antonio Albanese, girato nel 2021.

Nella scena di “Tutto tutto niente niente“, Vittoria Schisano interpretava un travestito e l’attrice nella stessa scena esclamava: “Mi chiamo Vittoria Anastasio, sono un femminiello. Sono un uomo, io song ‘o nom!”

Dopo tutto questo tempo, la Schisano ha ammesso di aver interpretato quel ruolo solo per necessità e che durante il colloquio con le autrici del programma non era stato menzionato questo filmato.

Vittoria Schisano

Non mi piace questa clip e non mi piace questo film che ho fatto perché dovevo pagare il mutuo. Che bisogno c’era di mettere quella clip dove dico ‘Io sono un femminiello‘ è una roba che mi disturba in tutta onestà. Ho interpretato tanti film, tu perché hai preso questa clip e non altre clip?.

La Bortone ha prontamente risposto all’ospite, dando la “colpa” alle autrici del programma. Ma l’ospite nega: “Peccato. “Perché io all’autrice avevo chiesto di andare avanti e di non restare sempre nel ruolo di Vittoria che prima era Giuseppe”. La conduttrice ha poi provato a difendere il suo team.

Serena Bortone

Credo che prima di difendere le persone che lavorano con te dovresti mettere a proprio agio i tuoi ospiti. Ed a me non mi metti a mio agio mostrandomi quelle immagini. Sono immagini che non voglio più vedere. Io la mia battaglia la faccio per tutte le persone che rimangono indietro, ma questo non significa che io non sia andata avanti. Per andare avanti facciamo sempre tremila passi indietro.