Vittorio Sgarbi, drammatica confessione: “Ho un cancro”
È sempre stato tra i personaggi più irriverenti dello spettacolo e con la stessa irriverenza, oggi, il critico d’arte ha confessato di avere un tumore ai testicoli. Vittorio Sgarbi in una recente intervista al Corriere della Sera ha commentato anche il periodo che stiamo vivendo.
Il virus sta letteralmente spaccando il paese, l’opinione pubblica e anche i medici sono stanchi. Vittorio Sgarbi, con il suo modo ha toccato un argomento molto difficile: come gestire le altre patologie in tempi di pandemia.
Basta retorica sui medici. Il medico deve stare in ospedale, cura i malati che ci sono. Se poi trascura i malati di cancro è già un medico che mi sta sul cavolo. Non c’è solo il Covid al mondo. Io ho avuto il Covid e ne sono uscito, e ho un cancro alle p**le e non ne sono ancora uscito. Certo che li ringraziamo i medici, ma per tutte le malattie.
Il primo passaggio è stato forse necessario per confessare quello che nessuno si aspettava. Anche il critico d’arte ha spiegato di avere un tumore alla prostata, con sua dialettica ha spiegato:
Ho fatto delle analisi per la prostata. Ho un problema, cerchiamo di resistere. C’è un ingrossamento, c’è qualcosa che stanno analizzando. Non ho avuto metastasi di nessun tipo e la cosa è circoscritta. Cerchiamo di salvarmi, sono abbastanza seguito. Ma quando me lo hanno detto ho reagito con grande serenità ed erano tutti sorpresi. Per ora l’attività urinaria è regolare. L’unica cosa che ho da qualche anno è che vado di corpo sette, otto volte al giorno. E non ho mai trovato il modo di mitigare questa cosa, ma è l’unica condizione di limitazione alla mia libertà assoluta.
Vittorio Sgarbi ha anche spiegato di avere avuto il Covid, ma fortunatamente l’opinionista non si è accorto di nulla. L’ha preso in una forma totalmente asintomatica:
Il mio medico, Mario Pepe, mi ha fatto delle analisi e mi ha detto che ho gli anticorpi, e che probabilmente ho avuto il Coronavirus a dicembre. Dunque ho gli anticorpi, non devo fare il vaccino per sei mesi e sono perfettamente a posto. Sono stato asintomatico senza saperlo. Effettivamente in quel periodo hanno avuto il Covid il mio vecchio autista, la mia assistente, il vicesindaco di Sutri lo ha avuto prima di me, ed è stato un mese e mezzo fuori gioco. La morte di Gastel mi ha fatto ripensare alcune cose, ero convinto della sua non letalità. In realtà ci sono due Covid, uno che ti prende e non si vede, un altro che ti prende di traverso.