X Factor 9: 3 cose che non sai su Giosada
Il concorrente bravo, bello e simpatico con cui tutte vorrebbero mangiarsi una pizza
C’è una nuova stella nel firmamento dei talent show, è Giosada concorrente di X Factor 9.
Giovanni Sada, venticinquenne facchino tuttofare di Bari con la passione per la musica, è ormai entrato nei cuori dei telespettatori di X Factor con il nome d’arte di Giosada.
A un passo dalla finale del 10 dicembre di X Factor, dove è dato tra i protagonisti fin dalle prime audizioni, c’è una strana alchimia che si sprigiona dalle performance live di Giosada. Talento, carisma, passione, bellezza, tutto quello che fa di una star una star, anche se questo forse Giosada ancora non lo sa.
1- Bello e inconsapevole
Anche se non vuole sentirselo dire perché preferisce che la sua bravura emerga sul fattore bellezza, Giosada, lasciatelo dire, sei un bel ragazzo. Bello di una bellezza inconsapevole e per questo ancora più affascinante, con lo sguardo inquieto di chi dentro di sé cela un vulcano sempre sul punto di eruttare.
Un po’ Colin Farrell, un po’ Brandon Flowers dei Killers con una velatura che ricorda le bellezze di Ian Curtis o Kurt Cobain a Giosada, tuttavia non manca nemmeno la solarità di un sorriso disarmante.
2- Per me un piatto di musica, grazie. E una pizza.
Di sé racconta che pur di affermarsi nel mondo della musica farebbe le stesse cose che un affamato fa per sfamarsi: più che un vezzo, una necessità quella della musica, un bisogno primario e questo, se avete seguito i live di X Factor, sta arrivando, forte come un pugno allo stomaco, puntata dopo puntata.
Alla domanda “cosa ti piacerebbe si dicesse di te come artista?” risponde “Che io sia una verità e non un personaggio”. Di fatto Giosada non gioca a fare nessuno se non se stesso, lo vediamo nel daily di X Factor scherzare sul fatto che sia visto come un sex symbol, quasi piccato dal fatto che questo emerga sulla musica e sta al gioco scherzando sull’indecisione che ha di fronte alle donne: gli piacciono tutte, gli piacciono troppo come davanti a un ricco menù di pizze tra cui non sai mai quale scegliere.
3- Effetto out-of-bed (spettinato)
Con una versione esplosiva di Personal Jesus dei Depeche Mode alle audizioni di X Factor, Giosada ha spettinato tutti, pubblico e giudici, Skin compresa che non si lascia certo impressionare dal primo aspirante cantante. Approdato con 4 sì alla fase di Bootcamp è lì che con la sua romantica versione acustica chitarra e voce di Free Fallin’ di Tom Petty tutte gli abbiamo promesso amore eterno.
Ai live di X Factor Giosada sta giocando tutte le sue carte, sospeso tra l’energia di chi il rock lo conosce come una ragione di vita e non un semplice manierismo da copertina e la dolcezza delle anime fragili, per citare un artista come De Andrè che rientra nel canzoniere del nostro idolo. La sua versione di Amore che vieni, amore che vai ha sfondato la barriera delle cover inarrivabili, prova che se hai qualcosa da esprimere puoi farlo anche attraverso i capolavori altrui.
Passato in rassegna questo talento dell’underground italiano che ha girato l’Europa con le sue band di hard rock e canta dall’età di 7 anni, approdato alla platea del talent musicale più famoso viene da chiedersi: compreresti un disco di Giosada?
Risposta: sì. Perché al di là di aggiustare il tiro della sua produzione discografica Giosada è già un artista, uno che usa la musica per esprimersi e non per arrivare al successo, più bello di un One direction, vero, ma non sarà quello a conquistare il suo pubblico.
A uno che al primo live di X Factor, ultima esibizione della serata quando l’adrenalina per molti è un lontano ricordo eccolo che ti arriva con The Real me degli Who con l’energia di una centrale elettrica sovraccarica. A uno così, industria discografica, cosa vorresti insegnare?