5 cose che devi subito smettere di fare su Facebook
La regola è semplice: non fare su Facebook ciò che non faresti nella vita reale
I social network sono entrati ormai da tempo a far parte delle nostre vite, sia personali che lavorative, eppure tendiamo ancora a considerare la nostra identità “virtuale” come qualcosa di separato da quella “reale” e spesso sembra che le comuni regole del buon senso sul web non valgano, come se le nostre parole, azioni e interazioni sui social non avessero conseguenze offline. Fermeremmo mai uno sconosciuto per strada per fargli una richiesta di amicizia? Attaccheremmo mai di persona con parole dure e pesanti qualcuno che ha un’opinione diversa dalla nostra? Tappezzeremmo mai i muri della nostra città con le foto di nostro figlio in ogni momento della sua giornata? Non credo. E allora, perché tutte queste cose ci sembrano lecite sui social network? Ecco 5 cose che il nostro “io digitale” dovrebbe smettere di fare su Facebook.
1. Inviare richieste di amicizia a perfetti sconosciuti
Più amici hai, più sei figo. Qualcuno la pensa così e per questo invia richieste di amicizia a completi sconosciuti solo per far salire il suo numero di contatti. Spesso, però, chi ha 5.000 amici su Facebook ne ha uno solo con cui passare il sabato sera sul divano davanti ad un film: il barattolo della Nutella. Smettetela di mitragliare richieste di amicizie e coltivate quelle che avete, frequentandole possibilmente anche offline.
2. Taggare gli amici in foto in cui somigliano allo Jedi Yoda
Prima di taggare qualcuno in una foto, pensate: se fossi in lui, vorrei essere taggato in questa foto in cui sto ridendo come un perfetto idiota con un Cosmopolitan in mano e ho una caccola che pende dal naso? La risposta probabilmente è no. E allora, come disse un tizio piuttosto famoso, non fare al prossimo ciò che non vorresti fosse fatto a te.
3. Pensare di essere estremamente interessante
Immagina di essere seduto al bar con un amico e di parlare incessantemente di te, di quello straordinario pasto che hai consumato a colazione, di quegli emozionanti minuti in cui hai aspettato l’autobus, dell’adrenalina che hai provato durante la tua lezione di yoga-fit. Dopo un’ora, le cose sono due: il tuo amico o è svenuto o se n’è andato senza che tu neanche te ne accorgessi perché eri troppo preso a parlare.
Se nella vita reale non lo faresti mai, perché su Facebook ti sembra ragionevole e del tutto normale postare ogni caffè che bevi?
4. Pensare che lavori solo tu (e dirlo a tutti)
Tutti abbiamo tra i nostri amici il lavoratore 24/7, quello che all’alba scrive che sta già lavorando e che aggiorna il suo status ogni mezz’ora per farci sapere quanto è stanco, stressato, oppresso dalle responsabilità ma allo stesso tempo soddisfatto dei suoi grandi successi. Con tutto il lavoro che ha, probabilmente avrà una segretaria che aggiorna Facebook per lui… ?
5. Condividere le catene
Una volta le “catene di Sant’Antonio” viaggiavano via mail, adesso viaggiano per le bacheche di Facebook. “Se non condividi questo status avrai 7 anni di sfiga”. 7 anni di sfiga ce li avrai se metti sulla bacheca dei tuoi amici questa roba, perché ti manderanno dei pensieri molto ma molto negativi. Anche quando le catene promuovono buone cause, facciamoci una domanda: la condivisione di questo status può davvero avere un effetto reale e positivo o voglio condividerlo solo per mostrare la mia profonda sensibilità alle buone cause anche se in realtà non faccio assolutamente niente di niente per sostenerle?