5 invenzioni high tech che la fantascienza ha predetto
Tutto quello che da fantasia è diventato realtà
La fantascienza da sempre ha saputo affrontare le contraddizioni e le vicissitudini del genere umano meglio di qualsiasi altro genere letterario, ma non solo: oltre ad indagare l’animo umano e le profondità dello spazio, alla fantascienza dobbiamo riconoscere la lungimiranza di alcune realtà che oggi sono presenti e ben radicate nel nostro quotidiano, ma che sessant’anni fa non erano così scontate…
Ecco quindi cinque previsioni fantascientifiche che oggi possiamo vedere con i nostri occhi.
Robot
Se c’è un tema che la fantascienza classica e moderna predilige è quello basato sulle macchine e la loro inevitabile ribellione: partendo dalle tre leggi della robotica di Asimov per arrivare alle letali (e meno sci-fi) macchine di The Matrix, queste “creature” non smettono di affascinarci.
Negli ultimi anni gli studi sulla robotica, eticamente meno problematici rispetto a quelli sulla clonazione, hanno visto un enorme passo avanti e concentrando l’attenzione anche sugli androidi; alcuni esempi sono rappresentati dagli Actroid-F, sviluppati dall’Università di Osaka e prodotti dalla divisione animatronics della Kokoro Company Ltd dal 2003 ad oggi, e da Rex the Bionic Man, su cui è stato realizzato un interessante documentario ad opera dello Smithsonian.
Laptop computer, smartphon e tablet
La tecnologia portatile è un elemento da sempre presente nei racconti di fantascienza, talmente scontata che molte volte passa inosservata, esattamente come succede oggi tutti i giorni: comunicatori, computer portatili e giganteschi schermi touch sono una piccola parte di tutta quella tecnologia quotidiana che oggi ci circonda.
È buffo pensare che nel design di alcuni di questi prodotti Gene Roddemberry (creatore di Star Trek) e i suoi scenografi, con il comunicatore della serie classica e gli schermi di The Next Generation avevano visto molto lontano riguardo cellulari e device touch!
Domotica
Accendere la luce con la voce oppure preparare un bagno caldo utilizzando un palmare dall’ufficio poteva sembrare vent’anni fa fantascienza… ma non oggi.
È recente infatti lo sviluppo di Hiris, progetto vincitore della prima edizione di Smart Home Hackathon, un concorso ospitato dall’incubatore del Politecnico di Torino I3P, ideato da Energy@home allo scopo di dare spazio alle giovani start-up nell’ambito della efficienza domestica.
Hiris (sviluppato da tre start up italiane, Apio, Circle Garage e SpotSoftware) è un progetto basato su braccialetto elettronico che permette di tenere sotto controllo gran parte delle funzioni della nostra casa (riscaldamento, tapparelle, elettrodomestici e luci) sia mentre siamo in casa che in remoto grazie ad un’apposita app.
I vincitori di Smart Home Hackathon (fonte: quotidianopiemontese.i)
Cyber terrorismo
Se dico terrorismo molti di voi penseranno subito all’attacco delle Torri Gemelle o ad altri catastrofici eventi, ma non necessariamente il terrorismo deve mietere vite umane.
Più passano gli anni più il crimine informatico diventa brutale e gli hacker che hanno sempre popolato i racconti di William Gibson, ritenuto il padre del genere Cyberpunk, non sono poi così distanti dei terroristi informatici di oggi.
Per terrorismo informatico non intendo rubare le password di Facebook o leggere di nascosto le e-mail altrui (anche se questi sono comunque reati informatici) ma mi riferisco ai casi di attacchi che svariati governi mondiali hanno subito nel corso degli anni: Stati Uniti, Russia, Canada, India, Estonia e molti altri hanno dichiarato di aver registrato delle “brecce” nei loro sistemi di sicurezza e subito attacchi volti allo spionaggio politico.
A quanto pare non succede solo al cinema!
Riaddattamento del racconto di William Gibson “Johnny Mnemonic”, 1995 (Ingrid Richter on Flickr)
La pubblicità
Più che un’invenzione questa è il prodotto dell’evoluzione mediatica, anche se sempre più spesso manifesta connotati fantascientifici.
Vi ricordate quando in Minority Report Tom Cruise subiva un trapianto di occhi per sfuggire alla polizia e veniva bombardato per strada da pubblicità fatte su misura per il “proprietario originale” degli occhi, o all’onnipresente pubblicità per le strade di Blade Runner?
Quella che in inglese viene chiamata personal advertising (tradotto in pubblicità personale) è una realtà comune e costante, talmente presente su Internet da essere diventata fastidiosa. Banner e pop-up a lato delle pagine che ci consigliano prodotti in base ai nostri precedenti acquisti online. A noi sembrerà normale, ma una pubblicità che ti chiama per nome è un po’ inquietante! Un consiglio: guardate i vostri personal advertising e capite che persone siete!
Se non amate la fantascienza Tom Crise è un buon motivo per guardarlo! (fonte: movieplayer.it)
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