Come sfondare sui Social Network: sii onnipresente, ma non strafare
Come sfondare sui social network? Ecco il consiglio della settimana: sii onnipresente, ma senza strafare!
Dopo un paio di settimane di meditazione (leggi: Pasqua, ferie e ponti), ecco che torna la rubrica più appassionante del web, quella che vi racconta quali sono i modi per sfondare sui social newtork. Ricordate la prima regola, ovvero “Non essere saccente” (la trovate qui, se l’avete dimenticata!)? Ecco, oggi tocca a un altro consiglio fondamentale che vi farà apprezzare maggiormente da chi vi segue… che avrà (si spera), un motivo i più per seguirvi: essere onnipresenti, ma con stile. Buona lettura!
Esserci, ma esserci “bene”
“Sono su Instagram, Twitter, Facebook, Google Plus e bazzico tutti i social network nuovi, quelli in beta, quelli delle startup che non conosce nessuno e quelli internazionali. Sono ancora addirittura su Friendfeed!”. Bene, dico io, con in coro tutti gli appassionati di Social Network. Soprattutto se si hanno mire espansionistiche nel settore, professionalmente parlando, esserci è un fondamentale punto di partenza in primo luogo per imparare a usare da utente il mezzo e poi per rivendere quella competenza. Ma a chi continua la frase affermando: “… e pubblico almeno dieci post al giorno su ognuno, anche se non so cosa dire” io dico no! e lo urlo insieme a un coro di esperti e guru del Social Media Marketing e del Personal Branding. La regola vale per i Social come per la vita privata: quando non si sa cosa dire, meglio stare zitti. Twitter è l’esempio lampante di mezzo sfruttato il più delle volte per parlare in modo eccessivo, complice lo stream in continuo divenire e la pochissima aspettativa di vita di un tweet, che, di solito, passa e va senza lasciare traccia. Forse dire più cose a distanza di poco tempo l’una dall’altra equivale a fossilizzare meglio la propria presenza? Rispondo con: uno che non è brillante né divertente, appare forse più brillante o divertente se recita cinquanta battute anziché dodoci?
Il selfie compulsivo
Da quando #selfie è diventata la parola più gettonata e pronunciata della storia, è tutto un fiorire di impietosi primi piani. C’è chi, tra Fb e Instagram, può vantare un intero portfolio di autoscatti! Va bene essere (o credere di essere) fotogenici e va bene anche sfruttare il proprio viso per “creare contenuti”, ma monopolizzare il proprio account Instagram con la propria faccia più volte al giorno non è propriamente il massimo. A meno di non essere delle fashion blogger che, per definizione, lo fanno quasi per lavoro. E da quando siamo tutti fashion blogger?
Raccontare ogni secondo della propria vita
Il live delle proprie emozioni ed esperienze funziona, soprattutto su Facebook, ma solo se si ha qualcosa da dire. Non tutto è interessante, soprattutto per persone che tendenzialmente non sono amici, ma contatti. Siete abili narratori? Avrete riscontro, forse successo, e il tutto sta non tanto nel cosa ma nel come lo raccontate. Non sempre però se ne ha la capacità: e se proprio un giorno non si ha l’ispirazione per aggiornare il profilo Facebook, non è certo per questo silenzio che verremo improvvisamente dimenticati. Meglio non dire nulla anziché dire una cosa mediocre, che cade nel vuoto o peggio, infastidisce per la frequenza di posting. Tutti d’accordo?