Come sfondare sui Social Network: non essere saccente
Una nuova, appassionante rubrica che vi racconta come sfondare sui Social Network e quali sono gli errori da non fare!
Se potessi rubricherei la mia vita in tanti piccoli compartimenti stagni: ogni sezione avrebbe un jingle di introduzione, io darei la mia opinione non richiesta e via, verso il prossimo argomento. Questa nuova rubrica dovete immaginarvela così: come un’opinione (non richiesta) fondata su osservazione ed esperienza quinquennale sul corretto utilizzo dei Social Network. La domanda che più mi sento porre è: come si fa a sfondare su Twitter? Come si fa a sfondare su Facebook? Come si fa a sfondare su Instagram? Come si fa a sfondare su Google Plus? dove per “sfondare” si intende “avere un gran numero di Like, Retweet, Cuori e +1 su qualsiasi genere di contenuto passi per la testa”. Se una regola c’è non la chiedete a me (come avrebbe detto anche Nek), perché io di manuali non ne ho letti e sto ben lontana dai guru che vogliono insegnare la vita e in particolare la vita sui social. Questa rubrica nasce come spunto semiserio – come tutto quello che scrivo, perché quel “semi” proprio non riesco a levarlo – per tutti quelli che cercano il Sacro Graal dei Social e non hanno idea di dove cominciare. Io ho deciso di partire da quello che sarebbe preferibile evitare: in questa rubrica vi presenterò diverse tipologie di utenti in cui spero vivamente non vi trasformiate mai. Oggi parliamo dei GURU e dei MORALIZZATORI: buona lettura!
Identikit del Guru, Identikit del Moralizzatore, Identikit del Guru Moralizzatore
Nei meandri del web esistono figure mitologiche metà Guru e metà Moralizzatore che vivono per “insegnare” la vita e regalare perle sulla retta via da seguire. Solitamente specializzato in un settore molto specifico, il Guru si sente molto esperto e dunque decisamente in diritto di dire la sua su qualsiasi cosa riguardi il suo campo, ma non si accontenta solo di quello: lui dice la sua su tutto e si introduce nei post altrui per comunicare al mondo che “Secondo lui bla bla bla” ma anche “Si potrebbe fare così bla bla bla” e ancora “Secondo i miei studi bla bla bla”. Il Guru non conosce giorni di festa, sabati e domeniche: lui c’è anche quando tutti sono a bersi un mojito in spiaggia, perché è un Guru e non può certo mettere in standby il suo lavoro. Di solito ha una vita social molto attiva, ma socialmente non ha tempo per interagire: se deve dirti qualcosa (e siamo certi che lo farà) al massimo te lo dice su Google Plus. Il Guru inoltre deve sempre fare l’avanguardista: se oggi va di moda Fb, lui è già su Instagram; se Whatsapp è una sola, lui ha già scaricato Telegram; se Telegram è troppo mainstream, possiamo star certi che ha già fatto il download di una qualche app tedesca di dubbia categoria e utilità, sulla quale riesce a parlare solo con sè stesso e altri come lui. La combinazione tra Guru e Moralizzatore è micidiale: perché non solo, essendo Guru, lui insegna la vita, ma essendo moralizzatore deve anche dirti che la tua è completamente sbagliata. Il moralizzatore prende di solito avvenimenti a caso dell’attualità e li commenta con fare provocatorio (pensa lui), rilasciando opinioni fondamentali alla vità comunitaria online (pensa lui) e autoproclamandosi grande detentore di verità (pensa lui). Il Moralizzatore non può fare a meno di intervenire su qualsiasi genere di post che gli scorre davanti agli occhi: va da sè che un giorno o l’altro ve lo ritroverete tra i commenti a un vostro post in cui vi rilascerà una perla assolutamente non richiesta.
Guru Moralizzatori come esempio da non seguire
Il Guru Moralizzatore ha sempre qualcosa da dire, l’unica differenza è che, anche quando non dovrebbe, lui te la dice comunque. Non ha filtri, perché crede di essere nel giusto. A volte lo è, altre volte assolutamente no. Per uno che, prima di invischiarsi in conversazioni in cui non è stata richiesta la sua opinione, si ferma, aspetta 10 secondi e poi si dice “Ma chi me lo fa fare?!”, il Guru Moralizzatore proprio non ce la fa e ti comunica la sua opinione. Usa termini tecnici per farti sentire idiota; si autocita, a volte creando anche delle grafiche ad hoc; si autodefinisce con etichette astruse, come #Evangelist o #lifestyleguru; quando sente di aver scritto il Post del secolo ti rende partecipe con tag inconsulti; se pensa che tu stia dicendo una cavolata te lo dice, creando topicflame e generando decine di migliaia di commenti (e notifiche) su un argomento che poteva esaurirsi in una manciata di parole: “Ma a me che me ne frega”?!”. Ecco, forse sarà una banalità, ma questi personaggi nella vita vera si chiamano “saccentoni”: se non mi stanno simpatici mentre ci mangio una pizza insieme, perché dovrebbero starmi simpatici su Fb?