Fotografie 3D: ieri, oggi e…domani?
Brevi spunti di riflessione sul mondo del tridimensionale
L’altro giorno, frugando per caso sul fondo di un cassetto mi sono imbattuta in un oggetto strano, uno stereovisore risalente agli anni ’50-’60. Questo aggeggino a forma di binocolo è un visore per diapositive doppie, create con una macchina fotografica particolare – che purtroppo non ho recuperato. Perchè te ne sto parlando? Beh, possiamo dire che io mi sia imbattuta in una sorta di precursore delle macchine fotografiche 3D (anche se le origini dello stereoscopio risalgono addirittura a secoli fa).
Mentre il 3D spopola già da anni nel mondo del cinema, nell’ambito fotografico il tridimensionale fatica a sfondare. La prima fotocamera “moderna” capace di produrre immagini 3D (compiendo due scatti sincroni da due obiettivi differenti)
è stata la Fujifilm Finepix Real 3D W1, lanciata nel 2009 nel mercato di massa; complice però il prezzo non propriamente allettante per un fotografo occasionale e amatoriale e una resa ancora da rifinire, il suo arrivo non è stato dei più rivoluzionari. Sono nate così le seconde generazioni della Fuji seguite dalle fotocamere di altri brand (come la Cyber-shot di Sony). E si sono abbassati i costi di vendita. Ma ancora poco scalpore.
A che punto sono arrivate ora? Beh, ci ha pensato Nintendo, con il suo 3DS. Accanto all’esperienza 3D nel gaming portatile ecco spuntare la funzione “3D-camera”, corredata da tutta una serie di programmi per modificare e “giocare” con i propri scatti. Forse, a dirla tutta, è questo il destino e la dimensione ideale per la fotografia tridimensionale: uno strumento di divertimento, una sorta di appendice videoludica. Oppure siamo semplicemente di fronte al futuro? Tu come la pensi? Quale sarà il destino delle fotografie 3D?