#GGDToscana6: arte, cultura, networking e digitale
Scopriamo attraverso il racconto delle GGDToscana com’è andata il loro 6° incontro
Quando ho letto delle Invasioni Digitali ho pensato subito “sarebbe bellissimo poterle portare nella mia città”. Mi è bastato poi chiamare un paio di amici, confrontarmi con le altre ragazze delle GGDToscana ed ecco fatto. Anche noi avremmo organizzato un’invasione digitale a Prato.
Dal 20 al 28 Aprile in tutta Italia sono state organizzate circa 300 invasioni nei musei e nelle città, per poter liberare la cultura, raccontare sui social ciò che ha fatto la nostra storia e sono felicissima di dire che sì, anche Prato era fra queste 300 invasioni organizzate.
Era il mio sogno poter far conoscere la mia città a chi non ci abita, far notare a tutti gli angoli più nascosti che la rendono così speciale, far visitare i musei che raccolgono le tracce di cosa siamo stati e di cosa ci ha fatti diventare così.
Abbiamo quindi deciso di organizzare una visita guidata nel centro di Prato, con l’invasione vera e propria in due musei: quello di Palazzo Pretorio, recentemente ritornato in mano ai pratesi, dopo 20 anni di lavori per ristrutturazione e, quello del Tessuto, vera anima della città.
Il meteo l’aveva detto, sabato 27 aprile sarebbe piovuto e nemmeno poco ed io lo ammetto, avevo paura che alla nostra GGDToscana6 non si sarebbe presentato nessuno. Invece sono stata smentita, la partecipazione è stata enorme e, soprattutto, siamo riusciti nel nostro intento: fare innamorare tutti di Prato.
Appena siamo entrati in Palazzo Pretorio c’è una cosa che mi ha colpito tanto quasi fino a commuovermi: Chiara, una delle nostre ragazze della GGDToscana, ha portato il suo bimbo Leonardo e lo ha fatto scendere dal passeggino, in modo che anche lui potesse invadere. Ecco.
Vedere un bimbo di un anno e mezzo che corre felice in un museo, osservando tutto ciò che lo circonda, mi ha fatto sperare che sì, insomma, il futuro dei musei italiani possa essere anche questo, a misura di bambino, come nel resto d’Europa.
Lo step successivo era la merenda con i prodotti della Strada del Vino e dei Sapori di Carmignano, con sosta poi al Castello dell’Imperatore. E qui ho avuto un altro momento di felicità mista a commozione e incredulità.
Da cittadina pratese che non si trattiene mai quando c’è da criticare, è stato meraviglioso vedere 50 persone invadere il Castello, andare sulle mura e fotografare la mia città dall’alto, cogliendo angoli e dettagli che, sinceramente, non avevo mai notato.
Io li osservavo dal prato, ovunque girassi gli occhi c’era qualcuno che fotografava, che twittava, che si godeva il panorama, adulti e bambini, blogger e semplici cittadini pratesi.
Insomma, il sogno continua.
Andando poi verso il Museo del Tessuto, ultima tappa per quanto riguarda le invasioni, abbiamo avuto il piacere di fare una visita guidata in ciò che ha fatto la storia di Prato, cioè la stoffa, il cardato, il tessuto.
So che è stata una sorpresa per molti, perché non si aspettavano di trovare un museo così appagante, interessante, coinvolgente e sì, passerò per quella che si emoziona spesso e troppo, ma ho continuato a non credere a quanto stava succedendo.
Andare su instagram e guardare le foto realizzate mi ha fatto pensare per un attimo: “ma davvero a Prato c’è tutto questo?”.
Abbiamo poi concluso la giornata davanti ad un aperitivo, chiacchierando con alcune amiche come Chiara Spinelli, che ha catturato l’attenzione di tutti parlando del crowdfunding e Marianna Marcucci, la quale ci ha raccontato delle Invasioni Digitali e di come stessero andando nel resto del paese.
Con uno spritz al vermouth bianco di Prato in mano, qualche finger food creato dal Migliore Chef emergente Marco Mengoni, ho concluso la mia personale GGDToscana così: gustandomi gli occhi felici di chi ha partecipato, godendomi i ringraziamenti per ciò che avevamo fatto, meravigliandomi delle frasi come “non mi aspettavo una Prato così bella”.
È stato tutto stupendo.
E lo dico da cittadina di Prato, prima di tutto, poi come ragazza delle GGDToscana che ha deciso di ripartire col nuovo gruppo proprio da qui.
Un insieme di emozioni che fatico ancora a raggruppare e preservare intatte, ma che spero si ripeteranno presto, sull’onda dei “fate un evento così una volta al mese” e dei “siamo stati benissimo, a quando la prossima GGDToscana?”.
Di Cinzia Risaliti