Il telelavoro ti fa sentire solo e isolato? Prova il coworking
Liberi professionisti, dipendenti che lavorano da casa, mamme sull'orlo una crisi di nervi si incontrano e lavorano a stretto contatto al coworking
Con la diffusione di internet e di conseguenza della possibilità di lavorare da casa è nato un nuovo popolo di lavoratori il cui ufficio è il tavolo della cucina ma ha l’esigenza di uscire di casa ogni tanto e non sentirsi isolato.
Nasce così il coworking, uno stile di lavoro che comprende la condivisione di un ambiente di lavoro con persone che non fanno parte della stessa impresa.
Questi ambienti condivisi attraggono figure professionali come il libero professionista, il collaboratore in telelavoro e genitori indipendenti con bambini, che spesso finiscono a lavorare in relativo isolamento da casa.
Il coworking nasce per soddisfare l’esigenza di avere un luogo dove radunarsi a lavorare con altre persone, interessate non solo alla compagnia, ma anche a far nascere sinergie professionali con persone di talento. Non ultimo per rompere l’isolamento del lavorare da casa e dalle distrazioni che un ambiente domestico presenta.
I coworking non sono solo spazi di condivisione, forniscono anche servizi annessi, come l’uso di stampanti, sale riunioni per incontrare i clienti, postazioni attrezzate con PC e telefono. Inoltre nascono con l’idea di creare una community con gli stessi valori e interessi, per una crescita comune.
Chi ci trovi al cowo?
Sicuramente i liberi professionisti che possono aver bisogno di una sala riunioni, le persone che sono sempre in viaggio e cercano uno spazio che le aiuti a concentrarsi sul lavoro, chi lavora da casa in telelavoro e ha bisogno di non perdere il contatto umano.
Anche le mamme digitali (ma anche papà) vanno al cowo, perché possono trovare in aggiunta dei servizi di facilitazione della vita come poter portare con sè il proprio bambino e affidarlo alle mani di esperti al cowo, così da non dover rinunciare al lavoro e avere il senso di colpa. I servizi salva tempo, che sbrigano commissioni come pagamento delle bollette, ritiro di oggetti e capi, spesa ecc.).
Come nascono i cowo?
Spesso è un gruppo di persone che hanno già fatto rete tra loro e cercano uno spazio da condividere, oppure sono nuove start-up, in altri casi aziende che mettono a disposizione stanze in disuso, visti i tempi di crisi.
Dove trovare il cowo più vicino?
Visto la nuova moda sono già presenti siti dedicati che spiegano, non solo dove trovare il cowo, ma anche come aprirne uno. Per le mamme, ma anche per i papà esiste il Piano C.
Voi l’avete provato?