Sono le 4 del mattino

Alle quattro di mattina posso ancora hackerare qualche account di gente antipatica, prendere appunti sull'iPad sottratto a mia figlia e dove archiviare sotto notes le mie idee, mettere per la decima volta il primo DVD di Harry Potter e vedermelo, visionarmi l'ultima serie di Sex and the City e sentire la mer, su quel disco che Big le lascia nella stanza vuota, lui, l'uomo della notte, di tutte le trentacinquenni del mondo!

4:00 am

4:00am
Ecco, a stare al Mac come i veri “faighi multimediali multi-piattaforma“, ti passa il tempo in un niente, ti passa la vita.
Ieri sera, per dire, ho fatto le tre. Ultimamente faccio sempre le 4:00 am…

Per la precisione erano le tre e quarantadue, che se ci pensi un po’ troppo su diventano le 4 in un batter d’occhio.
E infatti poi sono diventate le quattro.
Ecco, io le 4 le amo profondamente come ora, perché è tipo laterra di nessuno. Che ci fai nella terra di nessuno? Niente, altrimenti qualcuno l’avrebbe già presa, e si chiamerebbe terra di qualcuno, mica di nessuno… E così con le quattro, la Terra diventa di nessuno, diventa la mia… alle 4 che fai, voglio dire, puoi fare tutto alle quattro…
Hai vinto il sonno, hai vinto la notte, hai vinto il tuo spazio per l’arte di essere te, hai vinto ore di pura produttività mentale multimediale per cose che un giorno potrebbero sapere d’arte hacker, di siti inglobati tra i preferiti, di nuovi contatti fb, buzz, ig, waze, twitter!

Hai vinto e te ne stai lì a far finta che il sonno non fa parte della tua vita, che l’orologio non esiste, che domani non ci sarà un nuovo giorno reale, che l’eterno è lì-adesso-ora-sempre, con il profondo e ineluttabile gusto di dire ah-aaah! Io e tu, notte mia, adorabile amante, ogni notte di più!
Quanto ti amo!

Voglio dire, non c’e’ niente di più costruttivo che navigare di notte tra i pensieri personali e le pagine multimediali, tra gli appunti accatastati in giorni e giorni di non-curanze artistiche e lo spicciolo-arguto decisionismo di iniziare a selezionare ed archiviare idee… una mattinata non vale una nottata, perché la mattinata, tra caffè, buongiorni, cattivo-giorno, sveglie di appuntamenti quasi saltati, ritardi, canzonette, caffettucci e mezze colazioni, saluti/baci/abbracci, te la puoi pure tirare fino al primo pomeriggio, ma pur sempre pomeriggio è, così come sono le quattro di pomeriggio, mica puoi godertela come alle 4/quattro di mattina, anche perché è risaputo che dalle 17 in poi, è tutto happyhour/cena/cinema/amici (ma non ancora notte, la mia notte multimediale!).

E dunque sono le 4

E dunque sono le 4, ladies & gentleman.
Ebbene sì.
Già le 4h00, cavolo!!!

Alle 4:00 am è troppo presto/tardi per andare a letto, che sarebbe la soluzione pessima (ma perchè devo dormire?!?! dormire mi ruba tempo – mi ruba la vita – mi ruba l’aria/l’anima/l’istinto/l’intimo pensiero del vivere ininterrottamente la vita mia, fatta ad arte!); è troppo tardi perché con tre ore di sonno che ci fai il giorno dopo, niente ci fai…(ma perchè devo dormire?!?!? Notte io ti adoro!. Io non voglio dormire, io voglio stare con te!!!)


Alle quattro di mattina posso ancora hackerare qualche account di gente antipatica, prendere appunti sull’iPad sottratto a mia figlia e dove archiviare sotto notes le mie idee, mettere per la decima volta il primo DVD di Harry Potter e vedermelo, visionarmi l’ultima serie di Sex and the City e sentire la mer, su quel disco che Big le lascia nella stanza vuota, lui, l’uomo della notte, di tutte le trentacinquenni del mondo!

Alle 4 di mattina

Alle 4 di mattina puoi stare con il tuo Mac, perché stare con il proprio Mac alle quattro del mattino è come starsene nella tua città deserta ad agosto, nella tua casa, sul divano senza vestiti, ventilatore a soffitto attaccato, oscurità, odore di gerani annaffiati dall’erogatore automatico, mangiando l’ennesimo Magnum con la granella, di nascosto dal mondo e dalla tua anima e pure da Photo Booth, riposti, per un momento, sotto i vestiti tolti, sotto tutta quella granella che cade, che si sfalda e diventa complicissimamente-complice della notte tua…
Internet alle quattro del mattino ti dà la precisa sensazione di chi hai intorno… chi “bazzica” Skype/Msn/Ig/Facebook/Linkedin/Gmail/Tumblr, ti fa provare quella meravigliosa sensazione voyeuristica di leggere i ca**i degli altri e di scambiarseli con gli altri, con la precisa sensazione di essere proprio quattroguardoni, che ti viene sempre di più gusto di sfogliare e navigare e leggere e digitare e aggiornare i “preferiti” ed uplodare foto, e mandare newsletter e mettere prodotti e comprare oggetti…


E ti metti a girellare su Skype o a guardare su IG, giusto per scorgere qualcuno che, come te, adora fare tardi senza rendersene conto, come una seconda pelle, come fosse il cibo preferito, come l’odore dei maglioncini della mamma, come l’odore che ti ricorda il formaggino ed i colori a cera dell’asilo, come un pomeriggio d’inverno, pieno di luce; e guardi sulla chat di FB se c’è qualcuno con cui scambiarsi un link a distanza, giusto per condividere insieme l’idilliaca sorte delle quattro meravigliose “ore piccole che quando le assaggi sanno di eterno!”…
…allora io mi sono messa a trasporre questo post, di altri, e il tempo l’ho dedicato anche allo scrivere mentale… come se per me avesse un valore quella notte che mi ha iniziata al piacere delle nottate sveglie con la consapevolezza che la notte è fatta per stare svegli e vivere nel mondo parallelo.

Scusate se vi ho svegliati…
 ma è più forte di me: se non vi do il buongiorno non riesco ad addormentarmi!