Mappare il mondo, condividere storie e luoghi. Con Google.

Con le nuove mappe di Google possiamo trasformarci in veri e propri cartografi

Il mondo di Google è bellissimo. Sempre in evoluzione, sempre innovativo, sempre pieno di possibilità nuove. E anche sempre più open e crowd source.
L’ultimo esempio? Le mappe.

Le mappe di Google le avete usate tutti almeno una volta nella vita. Anzi, molti di voi, probabilmente le consultano tutti i giorni. Per vedere dove si trova la città di Odessa (ce ne sono due, una è in Texas, l’altra in Ucraina), per capire dove si trova l’agenzia in cui vi hanno fissato un meeting, per calcolare il tragitto tra casa vostra e il nuovissimo vintage store appena aperto in un angolino semi sconosciuto della città.

Bene.


Oggi però, si può andare al di là di questi usi quotidiani delle mappe.

L’opportunità che vi da Google è – con Google Maps Gallery – quella di trasformarvi in veri e propri cartografi. Di costruire mappe e percorsi, come dei novelli (e iper digitali) Marco Polo.

Lanciata a febbraio 2014, Google Maps Gallery era fino a poco tempo fa stata “consegnata” a due utenti pro d’eccezione: la World Bank e l’US Geological Survey.

Da qualche giorno però, la possibilità di costruire mappe è stata resa pubblica, aperta, accessibile a tutti, grazie all’introduzione del bottone “My Maps”.

In pochissimo tempo, la Maps Gallery si è popolata di mappe UGC (user generated), messe a disposizione della rete da chi le aveva create, per il gusto della condivisione e per il piacere della libera circolazione digitale di luoghi, e dunque di storie.

La sezione è ora tutta da esplorare, e basta inserire le giuste parole chiave per trovare mappe su tutti i temi: dai ristoranti tailandesi a Londra ai luoghi in cui ascoltare musica live a New York.

E se poi volete anche cimentarvi voi stessi nella creazione di mappe, niente di più facile: Google ha preparato anche una guida, in quattro facilissimi step.