Random Darknet Shopper: una mostra d'arte dedicata al Deep Web
Ecco cosa accade quando l'hacking incontra l'arte
Avete mai visto esposta in una galleria d’arte una manciata di pastiglie d’ecstasy?
Questo e tanto altro è quello che potreste vedere nel caso visitaste la Kunst Halle a San Gallo in Svizzera, dove il !MEDIENGRUPPE BITNIK ( da leggersi “the not mediengruppe bitnik”) ha realizzato una mostra utilizzando oggetti comprati casualmente sul deep web.
Questo gruppo artistico, fondato dagli svizzeri Domagoj Smoljo e Carmen Weisskopf, si pone come scopo di fornire una nuova lettura del quotidiano utilizzando l’hacking come strumento artistico.
Seguendo questo principio nasce la mostra “The Darknet: From Memes to Onionland”
dove “Onionland” rimanda proprio al deep web e allo pseudo dominio di Tor .onion (e se non avete capito cosa ho appena scritto vi rimando all’articolo dove vi spiego cos’è il deep web); all’interno della mostra vengono inseriti periodicamente nuovi pezzi man mano che vengono acquistati casualmente sul deep web. La cosa più interessante è che non sono gli artisti a scegliere cosa includere nella mostra ma il loro computer visto che, appositamente per il progetto, è stato programmato un bot (“ programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani” fonte wikipedia.org), chiamato Random Darknet Shopper che ogni settimana con un budget di 100$ fa acquisti in modo del tutto casuale sul deep web.
La stravaganza del progetto non può che far sorridere visto che anche per gli stessi creatori l’acquisto settimanale rimane un mistero fino alla fine della transazione automatica. Come scrivevo all’inizio dell’articolo, non sempre il pacco postale rivela delle belle sorprese: oltre a ricevere della droga, sapientemente confezionata in pacchetto sotto vuoto con alluminio e poi infilata in una custodia per dvd, ai ragazzi è stata recapitata altra merce “compromettente” come sigarette di contrabbando, una carta di credito falsa e un mazzo di chiavi per scassinatori.
Messo in questi termini il progetto ha un alto fattore di rischio ma i creatori non hanno ancora rinunciato, continuando a mostrare quanto questi piccoli e spaventosi oggetti possano essere reperiti con facilità e nell’anonimato totale.
Che dire, un progetto in crescita e sicuramente da tenere d’occhio… anche solamente per scoprire cosa acquisterà in futuro il bot-artista!
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