Spot trash 2014: da Pittarosso al Crodino, ecco gli scivoloni della pubblicità
Biondi che non impegnano, balletti inconsulti e grandi divi di Hollywood che parlano con tonni e galline. Ecco la deriva trash degli spot
Chissà – mi chiedo – se il Dio della comunicazione immaginava che la sua arte sarebbe stata presa, rivoltata come un calzino e appesa sul filo del trash? E – mi chiedo sempre – Don Draper di Mad Man quanti whiskey lisci si scolerebbe se solo venisse a conoscenza di ciò che accade nel Mulino Bianco? Più di tutto però – da ingenua spettatrice – mi chiedo: copy e art director impegnati nella creazione di nuovi spot per la tv e delle campagne stampa, esattamente, di quante sedute psicoanalitiche avrebbero bisogno? Dopo aver visto lo spot Pittarosso Pittarello con Simona Ventura di bianco vestita ho avuto le palpitazioni per ore e ancora adesso non posso dire di essermi calmata. Ecco perché, proprio come mi consiglierebbe uno psicologo che di traumi ne sa a pacchi, ho bisogno di buttare giù il mio tormento parlandone ed ecco che allora di seguito troverete l’elenco non esaustivo degli spot trash degli ultimi anni. Sperate solo che ne esca viva.
Il biondo che non impegna: spot Crodino 2014
fonte:gqitalia.it
Dopo Molly Capsule Molli ero rassegnata ad aver visto tutto in tv ma ammetto la mia ingenuità: sono una stolta. Sono una stolta con molta fiducia nel genere umano, che, per altro, avevo già perso al 70% guardando Affari Tuoi con Insinna. Ma comunque. Il biondo che non impegna è la nuova campagna di Crodino e vede come protagonista Owen Wilson. A parte la difficoltà nel pronunciare il suo nome per più di una volta senza incartarsi sulle troppe – U, e etichettandolo come “la spalla scema di Ben Stiller”, questo spot ha un grandissimo pregio: l’aver definitivamente allontanato dagli schermi l’ignobile scimmione con umorismo (da scimmione) annesso che per anni ci ha quasi fatt rimpiangere il Bagaglino. Da “L’analcolico biondo che fa impazzire il mondo” siamo passati a una meravigliosa cover de “Il mondo” che per forza di cose (dicesi: espedienti creativi che Crodino avrà pagato a peso d’oro) è diventata “Il Biondo” e accompagna le avventure dell’amico idiota di Ben Stiller OUENUILSON (vi sfido sul serio a dirlo cinque volte continuative). Ecco uno degli spot della campagna:
Tanta stima per il look da gondoliere e la panzetta (da Crodino?) dell’attore, che si guadagna solo il terzo posto tra le pubblicità trash del momento: non me la sento di regalargli il Premio.
Il Costner che si taglia con un grissino
Dopo Antonio (Banderas) che parla con le galline e crea biscotti vantandosene con infanti, ecco che a Kevin Costner è partito l’embolo e ha preteso di prendere parte allo spot di un prodotto italiano e mainstream da protagonista. Il risultato di questa ribellione di Kevin è il seguente: c’è KC che abita in un immotivato forte in Costiera Amalfitana e sta affettando i pomodori per prepararsi un pranzetto coi fiocchi: “mmm… un letto di insalata” dice chiaramente tra sè e sè; “mmm… il sedano!”; ma soprattutto “mmm… il tonno!”, vanificando anni e anni di tradizione enogastronomica del Sud Italia. E insomma, arrivano tre sciure vestite da donne del Sud degli anni ’50 e bussano alla sua porta con un cesto di limoni – perché di stereotipi non ne avevamo ancora visti troppi, in effetti – e poi metti che KC ha voglia di preparare una crostata nel tempo libero? Cioè, Kevin Costner, esattamente, in un forte di pietra in Costiera, cosa può fare se non crostate? Alla fine le sciure si seggono intorno al desco per gustare il delizioso pranzo che il divo di Hollywood ha preparato per loro: una scatoletta di tonno (in versione maxi, però). Mmmm che buono! Mmm è così tenero! e poi finisce tutto in risate compiaciute. Se non mi credete, guardate lo spot e poi non dite che non ve l’avevo detto.
Pittarosso a più non posso
fonte: teledeliri.wordpress.com
Io vorrei tanto dirglielo: “Simona mia, ma perché non me l’hai detto? Hai bisogno di soldi? Sei in crisi per l’anzianità che avanza? Ce l’hai con Caterina Balivo che t’ha fregato il programma?”. Cioè, io dico, non è che c’abbiamo soldi in più, ma 50 centesimi a testa li potevamo mettere da parte per Simo, così si evitava Pittarosso. O no? Per chi non lo sapesse, ma dubito che non lo sappiate – a meno che non viviate in Italia, non abbiate la tv e non abbiate amici cattivi che vi mettono lo smartphone sotto il naso per costringervi a vedere – Super Simo è in tv con lo spot dell’azienda Pittarello, che è diventato Pittarosso e che l’ha coinvolta in un ballo forsennato sui sanpietrini. Sui sanpietrini coi tacchi! Quale creativo ha mai potuto concepire tale crudeltà? E insomma, come nei migliori flashmob, arriva gente assurda vestita malissimo che balla insieme a lei a ritmo cadenzato una specie di haka delle scarpe. Ci sono sorrisi, felicità, amore, allegria: cioè, insomma, chi non sarebbe contento di apparire nello spot più criticato (e per forza di cose, virale) del momento? Se non lo avete visto perché non avete amici cattivi, mi calo io nei panni della meschina e ve lo mostro imemdiatamente:
Vesti il tuo tempo
Chi mi conosce lo sa: mi batto da anni per un mondo senza lo spot Simmethal in cui la mamma perfettamente truccata e vestita appena uscita dal parrucchiere presenta alla famiglia entusiasta un piatto di insalata e carne in scatola, spacciandola per un pranzo gourmet. E i bambini tutti felici intorno! E il papà che la guarda con amore! E la nonna che chiama per complimentarsi e proporle di andare a Masterchef! E insomma, io a quei creativi che hanno ideato ‘sto spot li mandarei a raccogliere cipolle con mio nonno Natale. Senza perdere di vista l’orrore che ho affrontato per voi fino a qui, commentando gli spot più trash in circolazione negli ultimi mesi, adesso ho bisogno di stare meglio. Di rilassarmi. Di tornare la donna che ero. E chi, più di lei, può veramente darmi una mano?