Cartagena de Indias: cosa fare in 3 giorni
Come trascorrere 3 giorni nel gioiello dei Caraibi
Articolo scritto da Sofia del blog thetrolleyfuxia
L’illustre Roberto Albisetti aveva ragione quando, parlando di Cartagena, mi diceva: ”El riesgo es que te quieras quedar”… (in italiano: l’unico rischio é che poi vorrai restare!)
Volevo programmare qualcosa di speciale per festeggiare i miei 25 anni e devo dire che Cartagena é stata decisamente la scelta perfetta. Ricca di storia, camminando per il centro storico (la “ciudad amurallada”) sembra di essere in una città che è rimasta indietro nel tempo, intatta nel suo elegante e coloratissimo stile coloniale spagnolo. Ciò che fa di Cartagena un luogo unico è quella fusione di culture che deriva dai suoi secoli di storia in cui spagnoli, aborigeni e africani si sono incrociati facendo sì che oggi a Cartagena i sapori, la musica, i colori siano autenticamente e diversamente unici.
Qualche cenno storico su Cartagena
• Forse avrete già sentito parlare di Cartegena per le storie di pirati che arrivavano da Francia e Inghilterra per saccheggiare le ricchezze che passavano di lì, essendo uno dei porti piú importanti dell’America, strategicamente ubicato nel centro delle Americhe e sul Mar dei Caraibi. In effetti, Cartagena de Indias era il luogo dal quale partivano tutte le ricchezze che provenivano dalle colonie sudamericane spagnole, e per proteggersi dagli attacchi europei fu costretta, tra le altre cose, a circondarsi di 11 km di mura di cinta e dotarsi del castello San Felipe de Barajas.
• Fondata nel 1533 da Pedro de Heredia, Cartagena é stata la prima provincia a independizzarsi dalla corona spagnola, nell’11 novembre del 1811.
• Cartagena si é contraddistinta purtroppo anche per essere stata uno dei maggiori porti di tratta dei neri.
• Oggi, Cartagena è la quinta città più grande della Colombia, vivo centro artistico/culturale che accoglie ogni anno eventi tra i piú importanti a livello mondiale. Inoltre, gode di un’infrastruttura logistica, portuaria e industriale molto importante e, se da una parte troviamo il centro storico, dall’altra parte della baia, in Bocagrande, troviamo una sfilza di grattacieli in stile Miami in miniatura e porti. Il tutto con un denominatore comune: mare, clima tropicale, palme, caldo, e brezza marina.
Cosa fare a Cartagena in tre giorni?
Giro in carrozza per la ciudad amurallada.
Sembra banale, ma un giro in carrozza é il modo migliore per godersi gli angoli più interessanti della ciudad amurallada. Meglio ancora se accompagnati da una calda arepa di mais con formaggio! La carrozza vi porterà a scoprire i punti di maggior interesse del centro storico, tra cui la casa di Gabriel Garcìa Marquez, il teatro Heredia, Las Bovedas, la Cattedrale di Santa Catalina, la Chiesa di San Pedro Claver, la Torre del Reloj. Un’alternativa più dinamica è il noleggio di una bici che per pochi dollari vi permetterà di esplorare ogni singola viuzza del centro storico e di Getsemanì, altro quartiere storico di Cartagena.
Getsemanì
Nonostante il centro storico sia bellissimo, Getsemanì è probabilmente la parte che più mi è piaciuta. Il centro storico è fin troppo perfetto e restaurato e il turismo gli ha tolto un po’ della sua autenticità. A Getsemanì, invece, si respira ancora aria di “vecchio”. Esistono ancora molti Cartagenesi che abitano le loro grandi case con cortile, ignari (o forse perfettamente consapevoli) del valore immenso che queste hanno assunto negli ultimi anni, e le passeggiate per i vicoletti offrono degli scorci davvero interessanti. Per la sera ha anche moltissimo da offire. È curioso il fatto che un tempo Getsemanì era un’isola separata da quello che è il centro storico: essendo l’isola più esposta al mare, era anche il luogo che i pirati attaccavano per primo. Adesso Getsemani è collegata al resto della città tramite un terrapieno che sembra totalmente naturale, quindi non si nota nemmeno quest’antica separazione.
Playa Blanca a Barù e las Islas del Rosario
A soli 40 minuti dalla città c’è la spiaggia di sabbia bianca e acqua verde caraibica dell’isola Barù, la Playa Blanca. Ci si può arrivare in taxi (contrattate sempre sul prezzo! Per due persone il prezzo si aggira sui 20-50 dollari andata e ritorno, a seconda delle individuali capacità di negoziazione); oppure in barca partendo dal porto per un prezzo sui 6-7 dollari a tratta; oppure, per le anime più avventurose, esiste l’alternativa bus fino a Pasacaballos e da lì moto-taxi fino alla spiaggia (per una decina di dollari andata e ritorno). Personalmente, ho provato tutte e tre le alternative e ovviamente bus con i locali + moto é stato il mio momento preferito, anche se la barca (la “lancha”) ha il suo fascino. Sempre con la “lancha”, se avete tempo potete dedicare una mezza giornata anche alle isole del Rosario. A Playa Blanca, potete anche pensare di rimanere a dormire in una delle capanne in primissima linea sul mare, senza corrente elettrica ma con viste mozzafiato all’alba (e le luci notturne di plancton nell’acqua quanto il ciclo lunare lo permette).
By night
La sera ce n’è per tutti i gusti: dall’aperitivo al tramonto sui bastioni (al Café del Mar, sulle mura di cinta), ai locali in cui andare a bere un “trago” o ballare. Se volete ballare la salsa, andata a La Havana a Getsemanì. Oppure al Bazurto sempre a Getsemanì, dove potrete ballare in pieno stile Cartagenese. Il mercoledì, c’è festa all’Hostal Media Luna. Buoni cocktail ne Il Laboratorio, e in generale é molto viva tutta la zona attorno alla Piazza Trinidad. Nel centro storico, molto carini La Movida o anche il Tu Candela. Una soluzione alternativa e simpatica è fare un giro in Chivas, delle specie di “party bus” rustico che ti porta in giro per Cartagena ed offre, oltre a una sonora animazione, un tour by night abbastanza esaustivo della città, con stop finale in qualche locale.
Dove dormire
Cartagena offre sistemazioni per tutte le tasche. Dagli hotel a 5 stelle, ai piccoli hotel boutique, agli ostelli. Io sono stata all´ostello Media Luna a Getsemanì e devo dire che mi sono trovata meravigliosamente. Lo stile è delizioso, tutto bianco con un patio illuminato da piccole lucette e riempito di verdi palme, e una piccola piscinetta dove potrete riposarvi dopo una lunga giornata di mare, al ritmo della viva musica latinoamericana. L’ubicazione è anche ottima.
Insomma, tre giorni son overamente il minimo indispensabile se si vogliono fare tutte queste cose. Comunque, indipendentemente da quanto lunga sia la vostra permanenza, l’ultimo giorno l’idea di doversene andare sarà bruttissima! Come mi aveva avvisato il Professor Albisetti, la “tentazione” di perdere accidentalmente il volo di ritorno è stata forte…