Cosa vedere a Granada in due giorni
48 ore nell'ultimo baluardo della dominazione araba in Andalusia: ecco cosa fare e vedere a Granada
Il mio tour dell’Andalusia è partito da Granada. Di Granada avevo in mente un’unica spettacolare immagine: quella dell’Alhambra tinta di rosso al tramonto sullo sfondo bianco delle cime innevate della Sierra Nevada. C’è un contrasto quasi paradossale in questa immagine, quello che accosta l’architettura araba e i colori caldi di un tramonto mediterraneo ai profili imponenti e spigolosi delle montagne. La sensazione è quella di essere al confine di due mondi, forse tre, forse di più. Le culture che qui si sono incontrate e scontrate – araba, cristiana, ebraica, gitana – hanno fatto nascere qualcosa di più di una contaminazione, qualcosa di nuovo e unico che non si è estinto attraverso le generazioni, che è rimasto vivo e continua a dare a questa terra uno spirito del luogo del tutto peculiare, sorprendente.
Questa città meriterebbe calma e tempo a disposizione, ma se come me organizzate un viaggio on the road in più tappe piuttosto serrate, ecco cosa potete fare e vedere a Granada in due giorni.
Alhambra
Granada è rimasta per due secoli l’ultimo baluardo della dominazione araba, ed è stato proprio in quei due secoli che la città è diventata il gioiello di architettura e cultura che oggi attira visitatori da tutto il mondo.
L’Alhambra è una cittadella fortificata costruita nell’arco di 3 secoli, prima dai sultani Zairiti e poi dagli emiri Nasridi. I Re Cattolici e i loro discendenti purtroppo non hanno potuto resistere alla tentazione di “dare una rinfrescata” a quella che avevano scelto come loro corte dopo la Reconquista, a cominciare dalla costruzione di una chiesa al posto della moschea e a finire con il sacrificio criminale di un’ala dei Palacios per far posto ad un pomposo quanto stonato e completamente decontestualizzato edificio rinascimentale, il Palazzo di Carlo V.
Per visitare il complesso dell’Alhambra – i meravigliosi giardini del Generalife, i Palazzi Nasridi, il Palazzo di Carlo V e l’Alcazaba – è necessaria mezza giornata. È consigliabile acquistare i biglietti online con buon anticipo perché l’Alhambra registra spesso il tutto esaurito e perché in ogni caso la fila alla biglietteria può essere decisamente lunga. È necessario portare con sé la carta di credito con cui si è effettuato l’acquisto e recarsi ai terminali elettronici dopo l’ingresso.
Albayzin
L’Albayzin è il quartiere dove i re cattolici confinarono i moriscos dopo la Reconquista e ancora oggi è abitato prevalentemente da musulmani. Un giro all’Albayzin è una passeggiata in salita e se non fosse per l’Alhambra che ad ogni svolta compare dietro il bianco delle palazzine aiutando l’orientamento, perdersi sarebbe facile come dentro una medina araba.
Nell’Albayzin si cammina in salita, noi avevamo fatto i nostri conti per essere al Mirador San Nicolas entro l’ora del tramonto. Ce l’abbiamo fatta, ma purtroppo il cielo era grigio e l’incantesimo dell’Alhambra si è avverato a metà. Ci siamo consolati con una chocolate con vista.
Realejo
Il Realejo è il quartiere centrale e più moderno di Granada. Le grandi strade principali sono la Gran Via e Calle de los Reyes Catolicos, che si incrociano a Plaza Isabel La Catolica, ma per una passeggiata a piedi la zona migliora è quella nei dintorni della cattedrale, Plaza de la Romanilla, Calle Pescaderia, Plaza Bib-Rambla fino a Plaza del Carmen e a Calle Navas, dove si può fare il tipico giro dei locali e passare la serata a birra e tapas.
Cattedrale e Capilla Real
La Cattedrale di Granada è un’imponente opera di architettura barocca e rinascimentale voluta dalla Regina Isabella e portata a termine dai suoi successori più di due secoli dopo. L’ingresso è di €4 e non comprende la visita all’adiacente Capilla Real (altri €4) dove sono sepolti i Reyes Catolicos Isabella e Ferdinando, la figlia Giovanna detta la Pazza (suo figlio Carlo V, cuore di mamma, la tenne rinchiusa per quarant’anni) e suo marito Filippo il Bello.
Madraza
Se siete stati a Marrakech e avete visitato la Medersa, la Madraza non vi impressionerà. In caso contrario, questa scuola islamica vi darà un’idea di come erano concepite le università islamiche in epoca medievale e di come la formazione culturale era tutt’uno con quella religiosa. Ingresso €2 con visita guidata.
Mercado de Artisania
È un vero e proprio souq (mercato arabo) in piccolo, un mercato dell’artigianato dove fare shopping per souvenir e prodotti in cuoio. Si trova in Calle Alcaceria, nei pressi della cattedrale.
Dove mangiare a Granada
Devo dirlo: a Granada non ho mangiato bene come nelle altre città dell’Andalusia. Per un pasto con vista consiglio il Restaurante San Nicolas (davvero suggestivo) o Ruta del Azafran, segnalato da Lonely Planet come un ristorante di alta cucina (quando ho cercato di prenotare era al completo quindi non posso dare informazioni di prima mano). Per un giro di tapas, Calle Navas e Calle Pescaderia sono il posto dove andare.
Dove dormire a Granada
Dormire in centro è chiaramente la scelta più comoda, assicurandosi però che non ci siano bar negli immediati pressi dell’hotel. Noi abbiamo optato per un miniappartamento in Calle San Matias, sotto di noi c’era un locale chiamato Bronx… !
Per stare fuori dal caos si può scegliere di pernottare all’Albayzin, ma bisogna essere pronti a camminare in salita e in discesa, accedere con l’auto è impossibile.
Ci vediamo la prossima settimana a Cordoba!