Missione Trekking
Trovandomi ad Innsbruck ho la possibilità di raggiungere un sacco di posti in pochissimo tempo e fare parecchi tipi di attività, per questo stavo pensando di cominciare a fare trekking nel tempo libero
Amo la montagna, come parecchia gente d’altronde. Per questo stavo pensando di cominciare ad avvicinarmici in modo diverso. Provare ad usare i piedi invece che prendere gli impianti con uno snowboard. Il trekking non è nulla di estremo, nulla di nuovo starai pensando. Hai ragione, ma l’ultima volta che ho fatto una semplice passeggiata nel bosco risale a parecchio tempo fa! Organizzare un’escursione a piedi richiede un minimo di preparazione oltre ad alcuni accorgimenti. Quindi perché non informarsi in modo completo? Ed è qui che entra in gioco The Little Blue Book Trekking edito da Astrae. Un vademecum che risponde alle domande di base inerenti quest’attività. Dall’attrezzatura alla preparazione, dall’organizzazione ai percorsi più conosciuti.
Il capitolo sull’etimologia del termine trekking mi ha incuriosito, non avevo la benchè minima idea che derivasse dai contadini bianchi sudafricani arrivati in Africa meridionale nel Seicento. Nella prima metà dell’Ottocento migrarono dalla colonia del Capo verso nord-est. Con le loro mercanzie, essi viaggiavano lungo percorsi accidentati, la loro avventura passò alla storia come Die Groot Trek, o l’epoca dei Voortrekker. Gli inglesi mutuarono il verbo trekken, traducendolo con to trek. A parte i cenni storici ho trovato info basilari e molto semplici da mettere in pratica.
Se hai intenzione di partire per una camminata di due ore non avrai bisogno di granchè, un po’ di buonsenso ed uno zaino con acqua, giacca windstopper, crema solare e cappellino oltre ad abbigliamento adeguato. Se hai intenzione di partire per tragitti più lunghi dovrai invece munirti delle medesime cose ma in modo più dettagliato. Il capitolo sull’abbigliamento nella piccola guida sul trekking è decisamente esaustivo, dagli scarponi all’intimo, come scegliere i capi più adatti. Secondo la guida queste sono le dieci cose +1 che non devono mai mancare: cartina dettagliata, cerotti antivesciche (io ne dovrò prendere un pacco famiglia), coltellino multiuso, stringhe di ricambio, lampada frontale con batterie di ricambio, borraccia per l’acqua o thermos, sacchetto per eventuali rifiuti, kit minimo di primo soccorso, bussola, telo termico e fazzoletti di carta. Non si fa trekking solo in montagna, ma anche al mare, al lago ed in collina. La scelta dell’itinerario dipende dai propri gusti e limiti. Ad esempio escluderei di partire per una vetta a 5000 metri domani mattina. I livelli si dividono in “medio-basso” se si tratta di un dislivello di 700 metri, “medio-alto” un dislivello di 1000 metri e “molto elevato” un dislivello dai 1300 metri in su. Secondo la guida i sentieri escursionistici sono galeotti, favoriscono gli incontri e persino i matrimoni; chiaramente mentre lo cito sorrido… Tornando alle questioni pratiche ho trovato parecchi consigli utili anche per le escursioni di più giorni visto che mi piacerebbe rimanere in qualche rifugio per una notte. Le 160 pagine di guida terminano con le informazioni online, ovvero i siti utili come ad esempio www.parks.it che è il portale dei parchi nazionali, oppure www.trekkingitalia.org che organizza trekking di uno o più giorni in Italia o all’estero. Per ultimo c’è trekking.suedtirol.info un sito interattivo dell’Alto Adige che permette di organizzare i propri itinerari online. Detto ciò non mi resta che trovare qualche amica e decidere dove andare! Tu hai qualche sentiero da consigliare?
Sono pienamente conscia che questo video non è strettamente collegato al tema trattato, ma è una delle prime cose che mi è venuta in mente quando ho scritto il post stamattina!