(Quasi) Live dalle Olimpiadi con Giacomo Margutti
Ancora 10 giorni di sfide, vittorie, taciti pianti. Le Olimpiadi di Londra stanno appassionando tutti, ecco qualche impressione da chi la sta vivendo in prima persona
Le Olimpiadi di Londra, al 2 agosto sono 10 le medaglie portate a casa dall’Italia rappresentata da 288 atleti. Nella classifica generale (momentanea) siamo alla 7°posizione, al gradino più alto la Cina con 17 medaglie, seguita dagli USA. Tra polemiche legate agli istituti sportivi dove si allenano i giovani cinesi &Co. e la militarizzazione del perimetro londinese. Le Olimpiadi stanno monopolizzando l’attenzione comune per quello che sono per gli aspetti positivi e non. Cosa posso dire per non cadere nel banale? Ho deciso di fare qualche domanda a chi sta vivendo in prima persona quest’esperienza pressochè unica!
Ho deciso di scrivere a Giacomo Margutti per farmi raccontare il suo dietro le quinte dello spettacolo più grosso al mondo. Fotografo, editor presso Snowboard Mag, giornalista, speaker e dispensatore di tweet.
Cosa stai facendo a Londra?
Qui a Londra lavoro per l’Olympic News Service, un servizio di news scritte in inglese per tutti i giornalisti del mondo accreditati e le agenzie stampa (tipo reuters, app, ecc). Tutti coloro che hanno accesso al sito web (a pagamento) su cui vengono pubblicate le cose che scriviamo. Io faccio il reporter per la scherma e il taekwondo, cioè intervisto gli atleti 5 secondi dopo (se si fermano e io sono fortunato) che scendano dalla pedana. Poi scrivo in fretta e accuratamente quello che mi hanno detto e il tutto viene pubblicato in massimo 10 minuti su questo sito/intranet che funziona in tutte le venue olimpiche. Sulla piattaforma si trova il programma per i vari sport, medaglie, articoli legati ad atleti famosi, quelli poco famosi, interviste, sport preview e review (prima dei match e dopo) e tt, quello che serve ad un giornalista per poter scrivere di quell’evento in particolare per cui è stato mandato.
Ho seguito i preparativi perchè son qui da fine maggio, assisto ogni giorno all’andata in scena del più grande spettacolo del mondo. La cerimonia di apertura è stata pazzesca, un gran bel film girato in diretta da quel genio che è Danny Boyle, tanto per citare qualcosa di bello che ho visto. Per quanto riguarda la città, beh, l’ho vissuta da dentro anche questa volta (come avevo fatto per Torino ’06 e Vancouver ’10) e Londra è fantastica in questi giorni! Non hai idea di chi si possa incontrare in giro e di quante cose abbiano organizzato per il pubblico. Il momento più epico di questi primi 5 giorni di gare sono state proprio due gare femminili di scherma. proprio il giorno di apertura delle Olimpiadi, sabato scorso, il fioretto femminile italiano ha portato a casa tre medaglie, aumentando il numero delle medaglie totali di uno sport come la scherma italiana.
Lo sport più vincente per l’Italia dall’inizio delle Olimpiadi moderne 1896. In piu’ l’Italia stessa è la nazione che ha vinto più medaglie nella storia delle olimpiadi. Inoltre, la Vezzali andava alla conquista del suo quarto oro olimpico consecutivo, record che solo Carl Lewis era riuscito a fare. Vincendo “solo” il bronzo comunque arriva alla sua settima medaglia olimpica (e credo sia l’atleta italiana donna più vincente delle Olimpiadi). L’altro momento epico, che non mi scorderò mai in vita mia, è stato tre sere fa. Durante una semifinale di scherma (spada), una ragazza coreana ha perso all’ultimo colpo contro una tedesca all’ultimo secondo. Il problema è che l’ultimo secondo è stato così lungo ed interminabile che nessuna delle 8000 persone all’interno dello stadio qui ci ha creduto (nemmeno infatti la coreana e il suo coach). Evidentemente c’era qualche problema con il timer. Lei si è messa a piangere e non ha voluto lasciare la pedana mentre tutti discutevano con tutti… e se n’è stata lì seduta con la testa tra le mani per un’ora intera. Tutto il pubblico era con lei, alla fine di un’ora e mezza di discussioni i giudici hanno mandato in finale la tedesca, lei praticamente aveva perso, le rimaneva il match per il bronzo (che poi ha perso, era distrutta). È stata una delle scene più surreali e toccanti di tutta la mia vita “sportiva”. Devi assolutamente vedere le foto di questa povera atleta, guarda qui.
Quali sono le storie più incredibili che ti è capitato di sentire riguardo alle Olimpiadi?
Le Olimpiadi sono una roba che succede ogni 4 anni e tutti le sentono in maniera particolare. Persino noi giornalisti. È il massimo per un atleta, è il massimo per gli organizzatori (che ci mettono 7 anni da quando vengono assegnate ad una città alla data in cui iniziano). Ogni giorno ci sono storie pazzesche da raccontare. Ci sono favole vere e proprie, c’è per esempio un atleta di atletica leggera che viene dallo Yemen e ha dichiarato che è bello allenarsi alla luce del sole. Dove vive lei, in Yemen, è vietato alle donne allenarsi di giorno. Per cui si è sempre allenata di sera, senza nemmeno che le accendessero le luci dello stadio. Per un’altra araba ad esempio la cosa più incredibile di queste Olimpiadi è vedere tantissime donne che corrono per strada (e ce ne sono tantissime che lo fanno per andare al lavoro, tenendo le scarpette belle e il tailleur dentro lo zaino; da casa fino al lavoro vanno in Nike da training e pants attillati da corsa). Alle Olimpiadi c’è pure la nipote della Regina per esempio, che ha preso l’argento nell’equitazione proprio l’altro ieri. Ci sono delle ragazze della scherma che non hanno compagne di squadra e si devono allenare con delle Messicane o una che viene dall’Azarbajan. Insomma, c’è di tutto e di più in questo posto meraviglioso. Succedono delle cose pazzesche per 15 giorni e ogni giorno è diverso. Tutte quelle cose sul fatto che le Olimpiadi riescano ad unire i popoli eccetera, che sembrano cazzate inventate dagli sponsor, in parte lo sono ma per 15 giorni è meglio non pensare troppo male. Pensiamo in positivo e per esempio facciamo notare che queste sono le prime e finora uniche olimpiadi di tutti i tempi in cui partecipa almeno una donna per Nazione. Il che, per come va il mondo, non è affatto male come traguardo.
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