Missione Saas Fee
Un'altra giornata di mal tempo a Saas Fee, il sole splendeva ma il vento non ha risparmiato il ghiacciaio. Sono riuscita a salire in quota una sola volta dal mio arrivo. Diciamo che la fortuna-meteorologica non è stata propriamente dalla mia parte nemmeno questa volta…
Dopo aver visitato in lungo e in largo il paesino a valle posso elencare i beni facilmente reperibili. Coltellini svizzeri, orologi a cucù, piccole statuine raffiguranti mucche di vario tipo. Sono riuscita a trattenermi dal tornare a casa con tazze e portachiavi tipici, sto migliorando! Chiaramente ci sono svariati negozi di snow, dal flagship store Quiksilver al Pop Corn, famoso per l’omonimo bar ed hotel oltre che negozio. Quest’ultimo ha cambiato sede, spargendo le varie attività sopra indicate in vari locali del paesino svizzero. Chiaramente con il mio grande spirito d’orientamento ho fatto fatica anche a seguire le indicazioni della signora alla reception dell’Elite Hotel. Tornando al motivo principale del viaggio ho ripiegato al piano B durante la giornata di maltempo/chiusura impianti. Ovvero seguire le ragazze mentre Lesley ed il fotografo Euan Baxter sfruttavano l’occasione per scattare un pò di immagini lifestyle. Bibi è la più alta, si aggira con il gruppo e sorrido pensando a quando era mezzo metro più bassa.
Grazie al cielo sono riuscita a salire in quota almeno un giorno! Giusto il tempo di fare qualche foto per salvare l’articolo che uscirà su Entry Mag. Come spiegato nel post precedente ci vogliono circa 40 minuti a raggiungere la vetta che si trova a 3500 metri e il park è servito da un’ancora-spacca-gamba. Ben due gli halfpipe, pro/medium line con tre salti in sequenza ed easy line senza dimenticare tutte le strutture jibbing sparse per il park. La condizione della neve è abbastanza buona, anche se dopo il vento degli ultimi giorni risulterà nuovamente ghiacciata. L’ultimo tratto di risalita verso la cima degli impianti è servito da una specie di trenino che assomiglia più ad una giostra (forse lo penso solo io); un pò come quello di Tignes. Il panorama è veramente meraviglioso, per me è uno dei ghiacciai più imponenti in sud Europa. Non so se mi sono spiegata bene, intendo dire che queste montagne mi fanno sentire veramente minuscola.
Tornando al camp… non appena le ragazze sono state raggruppate in cima al park, Lesley le divide in gruppi seguendone alcune con l’aiuto di Basa Stevulova. C’è chi si dirige sui salti e chi scegli il pipe. È sicuramente un’esperienza molto utile per le rookie del team, avere l’opportunità di girare assieme a coetanee che arrivano da tutta Europa sotto la guida di rider con questa esperienza! La sera in albergo seguirà il video coaching per rivedere errori da correggere ed eventuali goal da raggiungere. Pare che nessuno abbia energie per sopravvivere dopo le ore 22:00, anche perchè la sveglia del giorno successivo continua a suonare alle 7:30.
Va bene che i mezzi pubblici sono ecologici e quant’altro, ma che sudata! Tra bus-treno-treno-treno con boardbag pesantissima e zaino foto mi dirigo verso casa dopo questi tre giorni in Svizzera. La cosa più utile è sicuramente il fatto di poter sfruttare il tempo dello spostamento lavorando un pò sul portatile.
Le cose da fare mi si accumulano, i post-it sul desktop si moltiplicano. Il calendario della stagione si infittisce, ed ecco il solito panico. Appoggio la testa al finestrino e cerco di non addormentarmi come mio solito ma la confusione ha la meglio. Seleziono le foto degli ultimi giorni, cerco di scrivere qualche articolo. Ecco la mia fermata, lancio la borsa rischiando di schiacciare un paio di persone mentre scendo dal treno. Tra poco si riparte!
Tutte le foto sono di Eleonora Raggi