Vietnam On The Road
Una bandiera rossa e una stella a cinque punte. Una storia di guerre e conflitti. Un Paese caduto che si è saputo rialzare: benvenuti in Vietnam!
Il Vietnam si distingue fortemente dai sui vicini di casa.
I templi buddhisti della Cambogia, della Thailandia e della Birmania lasciano il posto ai templi cinesi, il loro forte senso religioso e i forniti gruppi di monaci lasciano spazio a fiumi di motorini che schizzano per le strade di quello che è stato dichiarato un Paese ateo (ateismo di Stato).
La sua bandiera, una stella gialla a cinque punte su sfondo rosso, ci dice qualcosa del Paese.
Lo sfondo rosso rappresenta il sangue e la rivoluzione, le 5 punte della stella stanno ad indicare l’unità delle 5 forze del Paese: i lavoratori, gi intellettuali, i giovani, i soldati e i contadini, che uniti devono dare vita al socialismo.
La bandiera è nata nel Sud del Vietnam ed è stata ideata da Nguyễn Hữu Tiến, che nel descriverla scrive:
… All those of red blood and yellow skin. Together we fight under the nation’s sacred flag . The flag is soaked with our crimson blood, shed for the nation. The yellow star is the colour of our race’s skin Stand up, quickly! The nation’s soul is calling for us . Intellectuals, peasants, workers, traders and armymen United as a five-pointed yellow star..
Bandiera Vietnam
Approcciarsi al Vietnam di oggi, nonostante la storia dolorosa e violenta, non butta negli orrori della guerra, come per esempio succede in Cambogia dove questo alone sembra non volerti mai lasciare.
È difficile oggi pensare ai crimini di guerra camminando per le strade dei Hoi An o Hue, dove, invece, si rimane affascinati dalle splendide opere architettoniche e i vivaci mercati, nonostante parte della cittadella sia stata distrutta ma non si presenta alla vista uno spettacolo bellico.
Non fosse per i venditori di impeccabili libri fotocopiati, al punto da farmi credere che fossero originali, che si aggirano per le vie delle città cercando di vendermi alcuni tra i titoli più quotati, in particolare La ragazza della fotografia (foto vincitrice del premio Pulitzer e storia vera), è stato difficile pensare alla guerra durata ben 15 anni (dal 1960 al 1975).
A dire il vero, proprio nel momento in cui ho sfogliato il libro di cui sopra, che non conoscevo, la guerra del Vietnam si è raccontata.
È bastata una sola orribile immagine, per riportarmi a un fatto storico che comunque stonava con la realtà che avevo attorno.
Infatti, pur volendo scorgerne gli effetti sulla popolazione (venivo dalla Cambogia che in questo senso è un duro colpo allo stomaco), non riuscivo a trovarli, al punto da ritenere che questo sia un Paese che sì, è stato piegato, stremato, imbestialito ma che ha saputo rialzarsi ed eccellere in così pochi anni e sotto tutti i punti di vista. Non credo di esagerare se dico che il Vietnam può essere considerato uno dei meglio attrezzati, turisticamente parlando, dell’intera regione del Sud Est Asiatico.
NB. Conosco gli effetti della guerra, come gli effetti della diossina (clicca qui per una galleria fotografica ma ti avverto le foto potrebbero urtare la tua sensibilità), però durante questo viaggio non mi sono mai imbattuta in nessuno che mi abbia raccontato degli anni della guerra (metti il limite della lingua forse da un lato e l’essere restii al parlarne dall’altro, cosa molto frequente in Cambogia invece).
Il Vietnam è un Paese che velocemente e diligentemente ha saputo rialzarsi e cambiare le cose con la rapidità tipica dei Paesi asiatici, al punto da sembrare che non vi sia rimasta alcuna traccia.
Per quanto mi riguarda questa è una motivazione sufficiente per scoprire questo magico Paese che forse, in qualche modo, stona nel contesto degli altri suoi vicini, ma che proprio per questo probabilmente si distingue.
Perché viaggiare in Vietnam
Il Vietnam è una sorta di isola a parte rispetto gli altri Paesi del Sud Est asiatico.
I motivi sono numerosi: era un Paese comunista e tutt’oggi la Cina gioca un ruolo importante, fu colonia francese, il modo di vestire è diverso, come l’alfabeto, qui infatti per la prima volta dopo tanti mesi posso pronunciare quello che leggo. Non vi è un qualcosa che si possa associare ad altro Paese del SEA (abbreviazione che sta per Sud Est Asiatico), il Vietnam lo riconosci, non ti puoi sbagliare.
Cibo delizioso e vario, considerato uno dei più buoni del SEA, ottimo caffè, geografia lineare, ottima organizzazione dei trasporti (sleepingbus o treni), varietà di paesaggi, popolazione socievole (a differenza di quanti molti sostengono io li ho trovati particolarmente gentili e cordiali), fantastici paesaggi, ottima qualità e varietà di ostelli e guesthouse.
Caffè in Vietnam
Dove andare in Vietnam
Io sono arrivata a Saigon da Phom Phen, in Cambogia.
Era buio quando l’autobus mi lascia sul ciglio di una strada molto trafficata. Da lì avrei dovuto cercare l’ostello.
Ero nell’area dei backpacker vivacizzata da bar, ristoranti, venditori ambulanti, musica e un viavai continuo di persone.
Una città viva e caotica, poco ordinata e molto rumorosa.
Siamo nel cuore del Mekong Delta, area dedita prevalentemente alla coltivazione del riso, tant’è che è considerata la seconda produttrice mondiale.
Le escursioni al Mekong Delta sono le più richieste presso tutte le agenzie di viaggi che numericamente quasi superano i bar.
Ma l’esperienza vale la pena di essere vissuta.
Una giornata lungo il Mekong, il 12esimo fiume più lungo del mondo la cui fonte si trova in Tibet, e che in questa vasta area si articola in canali in cui navigare a bordo di canoe a remi.
Mekong Delta
Il Vietnam, grazie alla sua conformazione, è semplice da girare, che si parta dal Nord o dal Sud il risultato non cambia. Si può attraversare la frontiera dal Nord del Laos approdando a Sa Pa, dai suggestivi campi di grano di Sapa, che non hanno nulla da invidiare a quelli indonesiani, ed Halong Bay o dalla Cambogia, come ho fatto io, approdando a Saigon (o Ho Chi Min).
Il risultato è un mix colorato e vivo di palazzi eleganti e sfarzosi misti a splendide spiagge, terrazze di riso, baie, villaggi di montagna, mercati, escursioni in canoa.
Lavoratrice nei campi
Il Paese idealmente si può distinguere in 3 macroaree: Nord, Centro e Sud.
Se i punti forti del Nord sono la splendida Sa Pa e la romantica Halong Bay, il centro è letteralmente un conglomerato di siti UNESCO.
Hue è sede della Cittadella, che in un certo qual modo può ricordare, in miniatura, la città proibita di Pechino un tempo destinata all’imperatore.
Un luogo di imponente bellezza che purtroppo fu distrutta, in buona parte, dalla guerra, cosa a cui si sta rimediando con lavori di ristrutturazione.
Dettagli Cittadella Hue
A circa 4 ore da Hue sorge la città secondo me più bella del Vietnam: Hoi An.
Il prezioso e piccolo centro caratterizzato dal architettura coloniale da solo vale la pena di una visita.
Nel 1999 il centro storico è stato dichiarato Patromonio dell’Umanità. Ma questa cittadina è anche famosa per un altro motivo: i vestiti confezionati a mano.
Centinaia di sartorie infatti creano vestiti su misura in meno di 24 ore, cappotti e tailleur inclusi.
Hoi An
Il Vietnam offre anche alcune tra le spiagge più rinomate del SEA.
Infatti spostandosi verso la costa si raggiungono Da Nang, Nha Trang e Mui Ne.
Da Nang è la base ideale per visitare le antiche rovine di My Son e Non Nuoc Beach, considerate una delle spiagge più belle del mondo.
In verità anche di Nha Trang si dice che sia una delle spiagge più belle del Paese (addirittura del mondo), purtroppo, forse causa mal tempo, a me è parsa tutto tranne la più bella della terra, ma a volte si sa, il sole fa la differenza.
Mui Ne, a poche ore di distanza da Nha Trang, invece si presenta come la capitale del KiteSurf nel Sud Est Asiatico.
Una sorta di colonia russa (interessante l’altissimo numero di russi in vacanza qui) dedita prevalentemente a due attività, il kitesurf e il windsurf, grazie al vento che soffia tutti i giorni da dicembre a marzo. Qui inoltre si trovano delle dune di sabbia dove correre in quad come se si fosse nel deserto.
Dune Mui Ne
Bastano poche ore di bus per raggiungere Da Lat, dal gusto squisitamente francese ed ideale per il turismo d’avventura.
Infine il Sud del Vietnam, tutt’oggi chiamato Bassa Cambogia, ha poco a che vedere con tutto ciò che si è visto in precedenza, o ciò che si vedrà.
Saigon, città enorme e trafficata, ha molto da offrire, tra cui il War Remnants Museum, il Museo della Storia, un meltinpot di culture e religioni che rende la città cosmopolita. Non dimentichiamo che è da lì che si parte per una escursione (di uno o anche più giorni) lungo le articolazioni del Mekong. Un Vietnam profondamente diverso da quello conosciuto solo qualche settimana prima.
Clima in Vietnam
La questione clima in Vietnam deve essere considerata fortemente nel momento in cui si pianifica un viaggio.
Per quanto piccolo, questo Paese presenta 3 diversi microclimi, ovvero se al Sud splende il sole e fa caldo, al Nord, nello stesso momento, le temperature possono scendere fino a 0 gradi e la visibilità è molto limitata.
In sostanza non esiste un periodo migliore per visitare il Vietnam.
Durante il nostro inverno fa caldo al Sud, al centro piove e al nord fa freddo.
Da maggio a ottobre si viaggia a rischio monsoni, che dovrebbero terminare in ottobre, che pare quindi essere il mese ideale così come marzo.
A giugno-luglio-agosto le temperature possono raggiungere i 37 gradi. Not Fun!
Forse il Vietnam è uno di quei Paesi in cui si dovrebbe tornare almeno 3 volte.