Cromie e bellezza, questa è la coloratissima Isola di Burano
Alla scoperta dei colori e delle storie di Burano Venezia
Chi non ha mai sognato di perdersi tra le colorate casette dell’isola di Burano nella Laguna di Venezia? Tappa obbligata per tutti i visitatori della città dei Dogi, questo isolotto è una porta aperta sulla storia di questi luoghi e un piccolo angolo di mondo antico fatto ancora di mare, pesca e lavoro artigianale.
Andare sull’isola di Burano
Si inizia a spalancare gli occhi già a partire dalla breve crociera in laguna per arrivare a Burano. Una volta sbarcati, preparatevi a lasciarvi indietro lo stress e i colori della vita di tutti i giorni: qui verrete avvolti dalla poesia senza tempo di barchette a remi adagiate nel porticciolo, signore che lavorano stoffe e merletti sull’uscio di casa, vasi di fiori che segnano il passaggio sulle stradine acciottolate tra i suoni di un dialetto ancora vivo.
La storia dell’isola di Burano Venezia inizia con la fuga della popolazione di Altino per le incursioni barbariche, ma il nome di Burano ha origine da Bora, quel vento freddo e potente che soffia durante i mesi invernali.
In molti si chiedono perchè le case dell’isola hanno colori così sgargianti: il motivo è che anticamente le diverse cromie dovevano segnare il confine tra le varie proprietà in modo netto e sicuro. Inoltre una leggenda aggiunge che in questo modo i pescatori di ritorno da una stancante giornata in mare potevano riconoscere facilmente la loro casa anche in mezzo al calgo, la nebbia che in autunno e in inverno pervade tutta la laguna.
Cosa vedere a Burano
Il piano migliore per godersi Burano è quello di riservare almeno un paio d’ore ad una passeggiata tra le calli per perdersi senza paura, magari con in mano un libro poesie su Burano da leggere qua e là come I Santi de Buran di Adriana De Rossi.
Iniziate il vostro giro da Piazza Galuppi, dove restare qualche minuto in ammirazione della Chiesa di San Martino Vescovo e dei suoi indescrivibili dipinti del Tiepolo.
Una foto d’obbligo è sotto il campanile storto in stile torre di Pisa. Un consiglio fuori dagli schemi è invece una visita al Museo del Merletto, una tradizione artigianale tramandata di madre in figlia per generazioni dagli inizi del Cinquecento.
Qualche consiglio per foto instagrammabili? Sicuramente i tanti angoli nascosti tra i calli e i rii di Burano.
Ogni mercoledì c’è il mercato e farsi un giro tra i banchi è un’esperienza incredibile.Ci si può fermare ad osservare i colori che si fondono con gli aromi di una terra di confine tra Occidente e Oriente assaggiando i dolci tipici come le esse o gli zaleti.